da Milano
Sarà venerdì prossimo, con ogni probabilità, il giorno in cui il cda di Alitalia varerà le modifiche al piano industriale. Dovrà far quadrare il nuovo scostamento di costi, 550 milioni, dalle precedenti previsioni. E dovrà dimostrare alle banche che partecipare allaumento di capitale - rigorosamente entro lanno - avrà una logica di mercato. Ieri Corrado Passera, ad di Banca Intesa (laltro istituto è Deutsche bank) ha ribadito: «La nostra decisione non potrà che essere basata sul piano industriale».
Ieri è ripreso il confronto con i sindacati, subito interrotto (ma «senza rottura» si affrettano a precisare alla compagnia) dopo il profilarsi di una nuova manovra sul costo del lavoro stimata 180 milioni, perchè Alitalia ha affermato di essere in grado di coprire 370 milioni di euro tramite «efficienze interne». Il resto, fino ai 550 milioni indicati, sarebbe dunque a carico dei lavoratori. Non cè, per il momento, alcuna richiesta ufficiale ai sindacati, che sulle prime sembrano indisponibili: ma nei prossimi giorni andrà trovata una soluzione.
Nell'illustrare la manovra di efficientamento da 370 milioni(i benefici del decreto sui requisiti di sistema sullesercizio in corso saranno modesti: tra i 5 e i 10 milioni), Cimoli avrebbe incluso anche un nuovo rialzo della sovrattassa carburante, che si aggiunge alla cancellazione di rotte improduttive, all'ottimizzazione del network e a ulteriori interventi sugli acquisti.
Alitalia deve fare anche i conti con gli scioperi.
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