Allevi, il pianista che piace a tutti ma non ai critici

Negli ambienti più ortodossi del jazz nostrano è visto con un misto tra diffidenza, gelosia e disincanto, che celano probabilmente una inconfessata ammirazione per questo giovanissimo genialoide acrobata del pianoforte. Giovanni Allevi, vera e propria star del piano jazz, sarà questa sera in concerto a Roma, Parco della Musica - Sala Santa Cecilia ore 21, per l’apertura ufficiale del suo nuovo tour «Allevilive», dal titolo dell’ultimo album del musicista marchigiano.
Capelli cespuglio, occhiali da «nerd», parlantina timida, ma una capacità unica di emozionare quando siede davanti a una «grande coda», Allevi è un «secchione» virtuoso che il pubblico ama ma i critici snobbano, apparentemente attenti più alle «none» o alle «tredicesime» che al messaggio trasmesso attraverso la sua musica, che passa decisamente più in basso.
La musica di Allevi è indiscutibilmente popolare, dunque, e come le migliori espressioni del genere è capace di pescare a piene mani nei bassifondi delle emozioni e nella pancia degli ascoltatori, perché è una musica che si fa sentire e capire anche da chi non conosce la differenza tra i tasti bianchi e neri di un pianoforte. È forse per questo motivo che la «nicchia» non apprezza, ma i milioni i dischi venduti dal giovane pianista potrebbero spalancare le porte e fare da apripista del mercato anche ad altri «jazz man» fino a oggi patrimonio esclusivo dei soli celebratori del genere.
L’«Allevilive Tour 2008» toccherà le principali città italiane fino a maggio e come di consueto vedrà protagonista sul palco, al buio, soltanto Giovanni Allevi, illuminato dall’occhio di bue e seduto di fronte al suo inseparabile piano Bosendorfer.

La scorsa estate, alla chiusura di «Luglio suona bene», il pianista fu capace di stregare una Cavea dell’Auditorium stracolma, che gli tributò lunghi minuti di applausi. Oggi il giovane pianista proverà a ripetere la magia.

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