Alonso annoia, Schumacher s’arrabbia

Quindici giri a suon di record, la corsa è finita senza sorpassi, appisolando spettatori e concorrenti. E la F1 perde il confronto con le emozioni delle moto

10 Alonso e la Renault. Noiosissimi. Ovvero, fortissimi.
6 Fisichella e la Renault. Il romano avrebbe voluto annoiare e annoiarsi come il fortissimo compagno di team. Ma da inizio campionato, Giancarlo si porta in dote ben altro superlativo: iellatissimo.
7 Michael Schumacher e la Ferrari. Non è la prima volta, quest’anno, che nella settimana di vigilia di un gran premio si dice prontissimo a spaccare il mondo, che nel giovedì di vigilia è pronto a spaccarlo, che il sabato dice potrei spaccare il mondo, che la domenica ammette: «Gli altri sono più veloci di noi». Però ci ha regalato l’unico brivido: il tentato sorpasso di Raikkonen, ruota contro ruota.
7 Raikkonen e la McLaren-Mercedes. Frase di un inviato finlandese: «Per la prima volta sono contento di vedere una Ferrari davanti a Kimi». Sottinteso: perché la Ferrari sarà la sua prossima auto e va meglio della McLaren. Perché è certo: l’ex freccia d’argento è da sesto posto (vedi Montoya). Se arriva a podio è solo merito del fenomeno nordico.
5,5 Massa e la Ferrari. È partito quarto, ha concluso quinto. Non è contento lui e non è contenta la Ferrari. Tutti vogliono di più. Schumi compreso.
5 Montoya e la McLaren. Hamilton, pupillo McLaren, ha vinto in Gp2, categoria di accesso alla F1. Hamilton, pilota di colore, era a Silverstone e ha guardato la corsa del colombiano. Hamilton è sicuro di prenderne il posto il prossimo anno. Come dargli torto?
6 Trulli e la Toyota. Si barcamena in pista e fuori: molti i contatti per cambiare squadra. Ma quando osserva la sua ex Renault, la tristezza si fa grande.
4,5 Ralf Schumacher e la Toyota. Alla curva Becketts va largo, Speed, lo dice il nome, va veloce, e lo tocca.

Il crucco fratello d’arte saluta la corsa così, di fretta. Un po’ colpevole e un po’ no.
5 Webber e la Williams. Centra Ralf Schumacher in piena sbandata. Qualcuno dice non è colpa sua. Altri, la maggior parte, dicono che il bell’australiano ha fatto il bell’addormentato.

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