Furono chiamate «grandi opere», infrastrutture in grado di risollevare un Paese. Priorità di una nazione, sancite dalla «legge obiettivo per il rilancio delle attività produttive». Risultato: gli interventi approvati sono stati 144, che dalla seconda metà del 2006 hanno subito un grave rallentamento. I progetti fermi stanno aspettando in media da quasi cinque anni. La Finanziaria 2008 ha stanziato per le opere strategiche 3 miliardi di euro fino al 2010, ma secondo la Corte dei conti «delle 137 opere deliberate dal Cipe alla data del 30 novembre 2006 ne risultavano completate soltanto 4 e in corso 25», anche se da quel momento le infrastrutture ultimate da 4 sono diventate 8.
Non si tratta di opere strategiche come il ponte sullo Stretto, o la Tav: sono state concluse reti elettriche, uninterconnessione di sistemi idrici, lotti della Salerno-Reggio Calabria, il consolidamento dei costoni sulla collina dei Camaldoli e lasse autostradale Palermo-Messina (inaugurata dal governo Berlusconi).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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