Ci sono sempre più immigrati in Lombardia. E se da un lato si tratta di una risorsa, dallaltro i numeri in crescita creano problemi per cui è necessaria la risposta dello Stato. È questo il senso dellappello lanciato da Giancarlo Abelli al ministro delle Politiche sociali, Paolo Ferrero. Lassessore regionale alla Famiglia e alla solidarietà sociale sottolinea le questioni che riguardano la scuola: «Siamo passati da 30.000 alunni stranieri del 1999 a 104.000 nel 2006. Di fronte a queste cifre diventa prioritario intervenire per combattere la dispersione scolastica e per facilitare l'apprendimento della lingua. Progetti che noi portiamo avanti, ma che vanno incrementati».
Il tema extracomunitari in Regione ha una specificità che lo rende diverso dal resto dal Paese. «In Lombardia vive oltre il 25% della popolazione straniera presente in Italia. Negli ultimi cinque anni il loro numero è raddoppiato, passando dai 400 agli 800.000 - sottolinea Abelli -. Questo dato deve assolutamente far riflettere, anche per quanto riguarda i criteri con cui vengono ripartiti e assegnati i fondi nazionali che vedono la nostra Regione ancor oggi fortemente ed ingiustamente penalizzata, a fronte di un impegno che ci distingue da tutte le altre Regioni». Anche per quel che riguarda il lavoro la Lombardia è un caso a sé: Qui il livello di occupazione regolare è superiore alla media nazionale, anche se siamo convinti della necessità di continuare a migliorare. Per questo abbiamo bisogno di risorse. Certo la soluzione migliore è quella del federalismo fiscale, perché è la vera risposta concreta per la realizzazione di opere e servizi».
Al convegno in cui sono stati discussi questi temi hanno partecipato i rappresentanti di oltre 150 associazioni del volontariato e del Terzo Settore, che in Lombardia si occupano dei problemi legati all'immigrazione.
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