Anarchici italiani dietro la bomba alla Deutsche Bank

Francoforte Verifiche anche in Italia dopo la rivendicazione della Fai (Federazione anarchica informale) per la lettera-bomba inviata mercoledì all’amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann, nella sede centrale di Francoforte in Germania.
Uomini di servizi e forze di polizia italiane hanno contattato i colleghi tedeschi per avere informazioni sulla lettera di rivendicazione, scritta in italiano. Sono stati disposti controlli presso sedi di istituzioni bancarie nel Paese per verificare la presenza di altre lettere esplosive. La spedizione multipla è infatti una tecnica già adottata in passato dalla Fai. Fonti di intelligence spiegano però che ormai esiste una rete anarchica a livello europeo e che quindi la situazione potrebbe essere più complicata.

Il plico arrivato mercoledì alla sede di Francoforte della Deutsche Bank e indirizzato a Josef Ackermann era stato controllato come di routine al metal detector, che aveva rilevato forme strane. Erano dunque intervenute le forze dell’ordine che avevano scoperto l’ordigno. Sulla busta era indicata come mittente la Banca Centrale Europea.

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