Anche Senta Berger celebra il maestro

Nella tre giorni di concerti organizzata da Peter Marboe, l’attrice recita sulle note di Buchbinder. Stefan Mickisch rilegge il «Flauto magico»

Piera Anna Franini

da Vienna

Salisburgo festeggia il figlio prediletto, Wolfgang Amadeus Mozart, nato 250 anni fa, il 27 gennaio. E Vienna, la città adottiva, risponde con una maratona di concerti, da mattina a sera, a intervallo di un'ora così che sia possibile sfrecciare da un teatro all'altro. Al via ieri, stop domani. Una cascata di appuntamenti raccolti in cinque itinerari ognuno con una distinta personalità chiara fin dal titolo: «Mozart, amici nemici», «Viennese e cosmopolita», «Arte e amore», «Vita e morte», «Oggi e ieri».
Vienna ha detto no a eventi, no a sentimenti nostalgici, no a promozioni commerciali o - per opposizione - alle solite sofisticherie prodotte dalla volontà di distinguersi sempre e comunque, arrampicandosi irrimediabilmente sui vetri. «Lo scopo dell'Anno Mozart a Vienna è quello di stimolare la creatività contemporanea alimentando nuove strategie di concerto, proprio secondo la lezione di Mozart, un uomo aperto al futuro, sempre alla ricerca di idee nuove». È questo il Marboe-pensiero ribadito ieri durante una chiacchierata-consuntivo prima della sbronza musicale che terminerà domani. Peter Marboe è il direttore artistico di Mozart 2006, l'artefice di un progetto cui si lavora da tre anni anche grazie all'asse Salisburgo-Vienna. Di competizioni o di sgambetti neanche a parlarne, «le due città hanno collaborato in perfetta sintonia, con la consapevolezza di celebrare un genio festeggiato anche al di là dei confini austriaci», assicura Marboe.
Vienna, per questi tre giorni, là dove ha potuto ha giocato la carta del concerto alternativo, coinvolgendo musicisti di consolidata fama (possibilmente mozartiana), giovani in cerca di affermazione, attori di teatro e di cinema, si sconfina nel cabaret, nel jazz, nella musica di sapore cubano. Diciotto i teatri, di prosa e d'opera, le sale da concerto e le chiese coinvolte. Si parla di 50 mila biglietti venduti in anteprima, alcuni appuntamenti sono sold out, tra cui il Requiem al Karlskirche.
Si parte alle ore 10 d'un venerdì regolarmente lavorativo con una decina di gradi sotto zero più il corredo di vento gelido: t'aspetti il deserto nelle sale. E invece, noti crocchi di persone che sostano davanti ai megafoni all’aperto che trasmettono la Messa dell'Incoronazione. Nelle sale grande affluenza. Affascina il Mozart del pianista Rudolf Buchbinder che siede alla tastiera mentre l'attrice Senta Berger legge una serie di testi (Itinerario 2). Più informale e ironico l'appuntamento con Stefan Mickisch, pianista d'assoluta onestà ma intrigante conversatore, al Volkstheter per «smascherare» (termine a lui caro) Il flauto magico. Con un lenzuolo di spartiti sul leggio, Mickisch coglie le parentele fra la celebre partitura e quanti vi hanno attinto, si spinge fino ai Quadri di Musorgski, a Rachmaninov, Rossini, Wagner.
Al Theater an der Wien, Emanuel Schikaneder, librettista del Flauto, si racconta attraverso i testi di Susanne Wolf e una cerchia di cantanti. Nella Grosser Saal del Musikverein si leggono le lettere di Mozart e padre, questo dopo aver ospitato un concerto, anche qui con conversazione, di strumenti antichi. Sempre al Musikverein c'è chi nel pomeriggio veste di cubano Mozart, con buona pace per i puristi.

Ciò è solo l'inaugurazione di una serie di appuntamenti mozartiani, a Vienna fino al dicembre 2006. Quanti sono? Per rammentarli, pur in sintesi, è stato prodotto un tomo d'enciclopedia: più di quattrocento pagine. Sarebbe un'impresa menzionarli anche solo per sommi capi.

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