Anteprima Arpaia e i misteri del Cern di Ginevra

Tra i romanzi italiani attenti alla scienza e all’innovazione tecnologica, si segnala «L’energia del vuoto» (pagg. 250, euro 15,5; la copertina nella foto) di Bruno Arpaia, in uscita per Guanda il 13 gennaio. Al centro dell’intreccio, un funzionario dell’Onu di Ginevra e sua moglie Emilia Viñas, ricercatrice al Cern e responsabile di uno degli esperimenti dell’acceleratore di particelle Large Hadron Collider (quello che cerca il bosone di Higgs, la «particella di Dio»). Senza rivelare nulla della trama, con risvolti «giallistici» anche se il libro non appartiene affatto al genere, si può comunque anticipare che nel romanzo il mondo della fisica nasconde «fondamentalisti di ogni risma» e studiosi che abbandonano ogni scrupolo pur di far trionfare le proprie teorie. La presentazione milanese (alla Feltrinelli di Piazza Piemonte, il 18 gennaio) vedrà non a caso la partecipazione del filosofo della scienza Giulio Giorello, oltre a quella di Antonio Franchini, scrittore ed editor Mondadori. Nel passato recente, ricordiamo il pamphlet di Antonio Pascale «Scienza e sentimento» (Einaudi, 2008) nato da una polemica con Pietro Citati sul sapore dei pomodori. Deprimente rispetto al passato, scriveva l’editorialista di «Repubblica».

Ottimo, replicava Pascale (studi agrari alle spalle) accusando gli intellettuali italiani di ignoranza in campo scientifico e schierandosi a favore delle biotecnologie. Sbagliato, secondo l’autore, ridurre il dibattito alla contrapposizione fra naturale e artificiale, sano e nocivo, fattorie buone e multinazionali cattive.

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