Non ha carta intestata, né fogli protocolli. Perché quando lispirazione viene, viene. E non cè tempo per mettersi al tavolo con penna e calamaio o davanti al computer per battere sulla tastiera. E qualsiasi sia il posto, il primo foglio che capita tra le mani è quello buono. Poi cè la gita quotidiana in redazione per portare lopera appena sfornata.
Lettore affezionato del Giornale e artista per diletto, Antonio Urbano è luomo che mette in rima la politica. Scrive su Berlusconi, Di Pietro e Veltroni. Passa dai temi nazionali a quelli locali, spazia con le parole e gioca con le rime. Divertente e graffiante non conosce word ed è lontano anni luce dal computer.
Le sue opere le esegue con la matita come lultima poesia arrivata ieri mattina in redazione e dedicata ad Antonio Di Pietro. Il titolo, «Che cazzecca», non poteva essere più appropriato.
Leroe di Montenero di Bisaccia/ dice che non cè democrazia/ ed incurante di perdere la faccia/ continua con questa litania.
colui che deve stare sì in prigione/ come qualunque altro malfattore/ e invece è qui che guida la nazione./ Ma come un cacciator che fa cilecca/ si sente sprofondare nel ridicolo/ così quello che dice che cazzecca/ non può più evitar tale pericolo.
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