Appena 346 euro al mese per 90 metri quadrati con vista sulla Madunina

«Affittopoli» 14 anni dopo. Tutto tace e nulla cambia. Ve li ricordate quei privilegiati che abitavano in case vista Madonnina a prezzi stracciati? Ebbene sono ancora lì. Milan col coeur in man... Milano, città generosa, ma solo con alcuni.
La signora Franca C. sfodera un sorrisetto di soddisfazione quando estrae dal portafoglio ogni anno 4.159 euro (346 euro al mese) per pagare l’affitto della sua casa da 91,66 metri quadri in piazza del Duomo 21. E deve aver riso fino alle lacrime quando, nel 2004, il sindaco Albertini le rinnovava il contratto. Non è da meno Sebastiano C., che spende 4.663,32 euro l’anno a due passi da lì. Per darvi un’idea secondo le quotazioni della Borsa immobiliare, il canone d’affitto per il centro storico varia da 150 a 250 euro al mq annuo. Ma non per tutti. La precedente amministrazione, infatti, è stata generosa anche con gli stranieri: Milton M.P. per il suo appartamento da 80 mq vista galleria Vittorio Emanuele spende 5.328,64 euro l’anno, un terzo del prezzo di mercato, mentre Ismaili A. O. K. per un monolocale di 29 mq ne sborsa 3.776, l’equivalente di un panino e bibita al giorno. Nausica P. è la fortunata intestataria di un contratto da 3.713,34 euro l’anno per un appartamento di 73,37 mq in via Bagutta 24, una traversa di via Montenapoleone: un decimo del prezzo di mercato. A Franco C., invece, 91 mq vista Madonnina costano l’equivalente di un panino e una bibita al dì. Eppure solo un anno fa il Comune aveva garantito controlli severi e aumenti «salati». Svendite anche ai caselli daziari: l’Associazione panificatori spende 55.014 euro per 500 metri quadri in Porta Venezia contro i 96mila euro stabiliti dal mercato, così il ristorante Al Porto nel casello di Porta Genova paga 39.782 euro l’anno contro i 43.200 calcolati su una superficie di 200 metri quadrati.
A Milano i «furbetti» non si nascondono poi troppo: Guy Sand ha chiesto la rescissione del contratto di affitto per averne uno nuovo a canone aggiornato: dal 19 gennaio 2007, paga 576.900 euro l’anno per un negozio da 679,49 mq in Duomo che equivale a 849,63 euro al metro quadro l’anno. Decisamente sotto costo se si pensa che per negozi in vie definite genericamente commerciali, il canone al metro quadro si aggira tra i 650 e i 1.400 euro l’anno. Stesso discorso vale per Prada, che ha chiesto all’amministrazione Moratti la rescissione del contratto e la stipula di uno nuovo, prima che aggiornasse i canoni della Galleria. Ebbene i fratelli Prada spendono solo 282 euro al metro l’anno contro i 1.200 previsti. La giunta Moratti, col coeur in man, ha deciso di concedere un decimo del prezzo dovuto. Prezzo da amico anche al Town House, l’albergo 7 stelle di via Pellico che ha ottenuto l’ingresso in galleria a un terzo: 400 euro al metro l’anno contro i 1.200 previsti. Ogni esercizio in Galleria paga un affitto diverso. Non solo, se per restaurare la Galleria, gioiello e simbolo di Milano, servono un miliardo e mezzo di euro, al momento impossibili da reperire nel bilancio comunale, forse basterebbe chiedere ai commercianti canoni a prezzi di mercato...
Insomma non sembra che nel cuore di Milano sia cambiato qualcosa: anche l’Udc, che ha sede in via Pellico e che l’anno scorso aveva annunciato che avrebbe traslocato, è ancora lì.
Come mai i contratti non sono cambiati nonostante le dichiarazioni dell’assessore alla Casa, Gianni Verga, che un anno fa annunciava una revisione dei canoni? «Alzeremo gli affitti man mano che scadono» risponde secco l’assessore, esattamente come rispondeva lo scorso anno. L’assessore Verga aveva promesso un anno fa che avrebbe pubblicato sul sito, in nome della trasparenza, gli elenchi di tutti i canoni e l’anagrafe dei redditi dei rispettivi inquilini, ma ancora non si è visto nulla. «È un problema di capienza del sito» si difende l’assessore.


C’è anche da dire che le carte del Demanio non riportano quasi mai la metratura dei negozi, per esempio, o altri dati. Il caso più eclatante è quello dell’inquilino fantasma di via Marino 7, in piazza della Scala: di lui si sa solo che sborsa 14.251 euro l’anno per un appartamento di 83 mq.

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