Cardiologi genovesi con il cronometro. È la nuova idea della Regione e della Asl per contenere le liste di attesa: invece di potenziare mezzi e personale meglio ridurre il tempo da dedicare a ciascun paziente e fare, invece di due, tre visite allora. Una ogni venti minuti. Fuori un paziente dentro laltro, magari con la camicia in mano, visto che in venti minuti si dovrebbe nellordine: far entrare il paziente, fargli dire almeno il nome e il cognome e magari (chissà... forse...) anche perché è gli è necessaria la visita dal cardiologo. Si spera, per prima cosa, che abbia buone doti di sintesi. Nel frattempo bisogna farlo spogliare, fargli il cardiogramma, guardare il cardiogramma, visitarlo, fare il referto finale della «visita». E infine - ma è facoltativo a questo punto - rivolgere al poveretto la parola per dirgli come sta. Tutto in venti minuti.
I cardiologi specialisti che lavorano negli ambulatori della Asl non credevano alle proprie orecchie quando il loro responsabile di settore, il dottor Piero De Micheli, ha loro comunicato la nuova disposizione dellazienda sanitaria. «Una visita incompleta e frettolosa, oltre ad alterare (...)
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