di Luigi Cucchi
Una roadmap respiratoria europea è stata messa a punto. Questo documento, che indica la strada da percorrere per incidere positivamente sulle malattie respiratorie, è stato presentato a Roma dai pneumologi ospedalieri in occasione della «Giornata mondiale della spirometria».
Si delineano in esso le future esigenze della medicina respiratoria in termini di cambiamenti nella pratica clinica, coinvolgimento attivo del paziente, nuovi modelli di erogazione delle cure e di prevenzione delle malattie dell'apparato respiratorio, acute e croniche, trasmissibili e non, che coinvolgono centinaia di milioni di persone. Vi è una generale mancanza di consapevolezza sulla mortalità e morbilità di tali malattie.
Pochi sono a conoscenza del forte incremento delle malattie respiratorie, prima di tutte l'asma, che colpisce in Italia circa tre milioni di persone ed è responsabile di più di mille decessi l'anno. Molto preoccupante è l'aumento di questa malattia tra i bambini, che si attesta intorno al 10 per cento contro il 5,3 per cento nella popolazione adulta. L'aumento del trend dell'asma nei bambini e negli adolescenti, registrato negli ultimi anni, è andato di pari passo con lo sviluppo industriale ed economico dei Paesi europei, ricorda il professor Stefano Centanni, direttore della Clinica di malattie dell'apparato respiratorio (San Paolo-Università degli studi di Milano), precisando che questo stretto parallelismo ha all'origine lo spostamento dall'ambiente rurale a quello cittadino, le modificate abitudini di vita, la non corretta alimentazione, l'esposizione a numerosi nuovi allergeni e all'inquinamento ambientale e domestico. Tali fattori potrebbero cominciare a determinare un condizionamento del sistema immunitario e una sensibilizzazione allergica in utero e poi nelle prime fasi di vita.
Altra patologia misconosciuta, sopratTutto tra le donne, è l'ipertensione arteriosa polmonare. Causa affanno dopo uno sforzo fisico minimo, gonfiore alle caviglie e senso di oppressione al torace e all'addome. È una malattia rara che, purtroppo, può risultare mortale entro due-tre anni dalla diagnosi in assenza di trattamento. Per un ideale approccio a questa patologia rara è necessario fare riferimento ad alcuni centri che, in Italia, hanno sviluppato una specifica preparazione sulle necessità di questi pazienti. Tra le più qualificate strutture (è una tra le più grandi in Europa e centro di riferimento per queste patologie) vi è quella diretta da Nazzareno Galiè, docente di cardiologia responsabile del Centro ipertensione polmonare a Bologna. «È fondamentale - osserva - riconoscere precocemente questa patologia. L'ecocardiografia (esame del tutto indolore, ma estremamente importante) ci aiuta in maniera incruenta a stimare la pressione polmonare e a fare una prima selezione dei pazienti.
L'importante, per lo specialista, è stare il più vicino possibile ai pazienti che soffrono di questa patologia rara e possono finire con l'isolarsi.
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