Assinform, scende il mercato dell'Ict nei primi sei mesi dell'anno

Scende ancora il mercato dell'information technology. Nel primo semestre del 2011, secondo Assinform l'associazione del settore, la domanda è calata dell'1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il dato complessivo dell'Ict (che comprende dunque anche le tlc) mostra una flessione ancora più decisa del 2,4% con un mercato complessivo che vale 28,9 miliardi di euro.
I ribassi non risparmiano quasi nessun segmento. L'unico a schizzare verso l'alto è quello dei tablet pc. Nel primo semestre sono stati venduti quasi 400mila pezzi tutto a discapito del settore notebook il cui mercato ha fatto segnare, per la prima volta una flessione, risultata oltretutto particolarmente pesante ossia del 14,6%. La moda dell'iPad insomma ha preso piede e la conferma è anche l'incremento dell'1,6% sul fronte dei server, i grandi computer indispensabili per creare infrastutture di rete e dunque far funzionare a dovere i tablet mentre anche i desktop soffrono con un mercato in contrazione del 9,7%. E se l'harware va male il software rialza un po' la testa. Il cosidetto middleware, necessario per i cosidetti servizi cloud che fornisce a privati e imprese una serie di applicazioni distribuite da rete fissa e mobile, cresce dell'1,8%.
Più forte la contrazione nel settore delle telecomunicazioni dove i prezzi in calo per le chiamate sia da telefono fisso sia da mobile non riescono a compensarsi con l'aumento dei servizi dati. Insomma al momento nonostante l'incremento dell'uso della banda larga (sia da casa sia dal cellulare) le aziende di telecomunicazioni hanno perso il 2,7% dei ricavi attestandosi a circa 20,1 miliardi. Una perdita pesante se confrontata con il primi semestre del 2009 quando i ricavi totali erano pari a 21,2 miliardi di euro. Male anche le tlc, che segnano un calo complessivo del 2,7%.Eppure la crescita dei servizi a valore aggiunto c'è stata, del 6,8% sul mobile e del 2,1% sul fisso) mentre gli accessi a banda larga dal telefono di casa crescono del 5,2% a quota 13 milioni e 600mila accessi. «Stiamo assistendo a una profonda rivoluzione del mercato - ha detto Giancarlo Capitani di Netconsulting, la società che ha eleborato la ricerca- il cloud computing, ossia la possibilità di ottenere software e servizi è il primo passo verso il cambiamento». Ora bisognarà vedere quali saranno le aziende capaci di sopravvivere alla rivoluzione. Ibm aveva già venduto i suoi pc ai cinesi di Lenovo anni fa puntando tutto sul software e sui grandi mainframe ora anche Hp sta cercando di fare lo stesso. Nokia è in crisi e cerca un'ancora di salvezza nel software di Microsoft mentre non si ferma il successo di Apple, Google e forse anche Facebook che stanno creando un'ecosistema di servizi e applicazioni dedicati agli utenti. Il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, vuole spingere il governo a varare misure per favorire gli investimenti delle imprese in Information Technology.

«La speranza e che vengano investiti - ha spiegato- anche parte dei maggiori proventi della gara per le frequenze». Assinform spera che almeno 200-300 milioni vengano dati alla pubblica amministrazione per progetti di dematerializzazione e digitalizzazione.

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