Assistenza domiciliare oncologica

«Anche in Svizzera si sta passando da un trattamento chemioterapico a largo spettro, che fondamentalmente mira ad eliminare tutte le cellule che si dividono rapidamente, ad un trattamento più mirato volto a salvaguardare le cellule sane del corpo umano», afferma il dottor Antonello Calderoni, oncologo svizzero del Gruppo ospedaliero Ars Medica di Lugano. Calderoni con un team di oncologi. psicologi, fisioterapisti, infermieri, medici di cure palliative, operatori sociali, ha creato una struttura, inserita nel sistema sanitario svizzero, che si occupa del paziente in modo integrato. Vi è cioè un rapporto diretto con il malato che prosegue nel tempo, puntando molto sulla assistenza domiciliare. I pazienti terminali vengono seguiti da uno stesso team ed un solo reparto, ha valso il riconoscimento di «centro di cure palliative integrate»,dalla Società Europea di Oncologia Medica.
«Grazie alla ricerca genomica sempre più precisa – afferma Calderoni- si sono scoperti meccanismi cellulari peculiari a tipi specifici di tumore: nella leucemia mieloide cronica si è potuto scoprire un difetto genetico la cui correzione tramite un medicinale (Glivec) riporta la cellula tumorale ad uno stato di normalità. In altre malattie come in casi particolari di tumori al seno, di linfomi, di carcinomi polmonari o melanomi e sempre più altri tipi di tumori, sono stati sviluppati medicinali mirati che vanno ad agire direttamente su target molecolari delle cellule malate. Esempi più eclatanti di questi ultime conquiste sono: l’azione del Mabthera nei linfomi, Herceptin nel seno, Ipilimumab nel melanoma, Crizotinib nel polmone. Ormai a scadenze quasi mensili, vengono pubblicati risultati riguardanti nuove molecole terapeutiche che portano ad una vertiginosa evoluzione del trattamento antitumorale».
«A Lugano – precisa il dottor Calderoni - dopo aver accertato che vi sono i presupposti per poter seguire il paziente a casa, vengono predisposti eventuali supporti logistici necessari (letto elettrico, prese per fare la doccia, eventuale ascensore per le scale) così da poter permettere un rientro in condizioni ideali. Un’Associazione di volontariato si occupa di visitare i pazienti regolarmente, di dare un supporto morale e fisico alla famiglia (trasporti, fare la spesa, fare compagnia). Il team medico infermieristico a domicilio coordina i trattamenti necessari».
Oggi grazie all’evoluzione dei trattamenti oncologici, si riescono a guarire molte patologie. «Dai carcinomi testicolari,ai linfomi aggressivi,dai carcinomi colorettali, al carcinoma del seno in stadio precoce. Rimangono molto problematici – aggiunge il dottor Calderoni - altri tipi di tumori quali le neoplasie dal pancreas, i melanomi, i sarcomi delle parti molli. Durante questi ultimi 10 anni diversi tipi di tumori prima ritenuti intrattabili quando diagnosticati ad uno stadio avanzato, possono oggigiorno venir trattati per lungo tempo (anni).Ciò permette quindi al paziente un chiaro prolungamento della sopravvivenza e generalmente con una buona qualità di vita. Tra questi tipi di tumore vi sono i carcinomi colorettali metastatizzanti, i carcinomi polmonari avanzati, i carcinomi del rene o del seno metastatizzanti e ultimamente i carcinomi primari del fegato. Anche se le possibilità terapeutiche sono migliorate per il carcinoma del pancreas, quest’ultimo resta comunque un tumore che raramente può essere controllato per un periodo oltre i 2 anni. La conoscenza di meccanismi tumorali a livello genomico ha permesso in questi anni di migliorare in maniera mirata i trattamenti del carcinoma del seno. Lo stesso si può dire per i carcinomi polmonari, a condizione che vi siano delle mutazioni genetiche particolari. Un malato terminale che viene seguito dal nostro centro mantiene sempre un contatto diretto con l’oncologo di riferimento, viene seguito anche da un team di cure palliative che interviene a domicilio ed ha un sostegno umano tramite la nostra Associazione di volontariato, Associazione Triangolo (www.triangolo.ch)».

L’obbiettivo è il mantenimento di una buona qualità di vita il più a lungo possibile al proprio domicilio. Un traguardo importante è stato ottenuto nella lotta al dolore. Oggi non si ha più timore nell’uso di analgesici di tipo oppiaceo, morfina e suoi derivati, un tempo freno al miglioramento della qualità di vita.

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