Atenei, aziende e istituzioni E la ricerca diventa business

Università, centri di ricerca, imprese private e pubbliche, associazioni di consumatori, istituzioni. Grazie ad alleanze diversificate fra tutti questi attori, sarà possibile nei prossimi anni fare grandi passi avanti verso una riduzione dei consumi energetici, un maggiore rispetto per l’ambiente, ma allo stesso tempo un miglioramento della qualità della vita. I soggetti italiani appartenenti a ciascuna delle categorie citate, stanno già compiendo e potranno farlo in misura sempre maggiore, le proprie parti, con il risultato non solo di contribuire a un mondo più «green», ma anche alla creazione di nuove opportunità di sviluppo economico e di occupazione, soprattutto per i giovani.
Cosa serve? Tra i fattori necessari più importanti, come si può desumere dai progetti virtuosi già in corso, sono necessari approcci e interdisciplinari e interattoriali, in grado di favorire la valorizzazione della conoscenza e il trasferimento tecnologico, che consente la trasformazione della ricerca in opportunità di business. Tutto questo non è possibile senza finanziamenti, provenienti sia dal pubblico sia dal privato, e spesso la sinergia tra sensibilità e conoscenze locali con il potenziale di messa in comune di risorse e best practice offerto dalle partnership internazionali.
Tra gli esempi più recenti di iniziative volte a favorire l’innovazione e la ricerca nell’ambiente e nell’uso delle risorse, si segnala un bando da 27 milioni di euro indetto dal ministero dell’Ambiente che, secondo l’amministrazione, «ha mosso investimenti per 60 milioni di euro», da parte di soggetti sia pubblici sia privati, nonché altre decine di iniziative. In tutto sono stati finanziati cento progetti, presentati il 7 maggio al Politecnico di Milano alla presenza del ministro Corrado Clini. Quello più recente e al via con finanziamenti di 4,2 milioni euro dal dicastero guidato da Clini e di 800mila euro dal Politecnico, è il centro Relab, che mira a rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento e raffreddamento nel settore civile. Si moltiplicano le iniziative per l’efficientamento energetico delle costruzioni. Al tema delle «Smart Home», per esempio, è stata dedicata la quarta edizione degli «E.ON International Research Initiative». Al bando 2012 hanno partecipato per la prima volta università ed enti di ricerca italiani, e l’Enea si è aggiudicato il premio per un progetto di studio comparativo delle esigenze dei consumatori in Gran Bretagna, Germania e Italia svolto in collaborazione con tre gruppi internazionali di ricerca.
Dall’abitare al produrre, senza dimenticarsi ovviamente della mobilità. Tra i progetti di ricerca internazionale lanciati più di recente, infine, c’è Star Agro Energy.

Finanziato nell’ambito del 7° Programma quadro «Research potentials» della Commissione europea (3,4 milioni di euro complessivi), vede impegnata l’Università di Foggia, quale capofila, insieme ad altri atenei di diversi Paesi. Obiettivo: promuovere la conversione degli apparati produttivi agricoli dai combustibili fossi alle fonti energetiche rinnovabili.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica