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Giornata europea del Numero Unico di Emergenza 112. "Una risposta ogni 7 secondi"

Oggi è il "112 Day", il servizio unico di Emergenza Europeo sviluppato in Italia. Una "macchina enorme" che permette a chiunque abbia un'emergenza di ricevere velocemente aiuto

Giornata europea del Numero Unico di Emergenza 112. "Una risposta ogni 7 secondi"

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Si festeggia oggi l'112 Day, istituito nel 2009 al fine di incrementare la conoscenza del servizio e dei suoi vantaggi per i cittadini europei. Ad oggi 38 milioni di abitanti sono garantiti dalla copertura del servizio in 13 regioni, con 18 Centrali Uniche di risposta (CUR), grazie al Numero Unico Europeo delle Emergenze (NUE).

La sicurezza per i cittanino

Grazie a questo servizio ogni cittadino, digitando il numero 112, da rete fissa o da rete mobile, può richiedere il tipo di soccorso di cui necessita (sanitario, Forze di Polizia, Vigili del fuoco e soccorso in mare). Componendolo la chiamata viene raccolta dalla Centrale Unica di risposta che, svolte le opportune verifiche, la inoltra con i dati di localizzazione di chi chiama e del tipo di soccorso, alla sala operativa competente per l’intervento immediato.

Un servizio "prezioso" quello del 112 che ricopre i requisiti previsti dalla normativa europea e recepiti in quella nazionale, che con un solo numero permette ai cittadini di raggiungere tutti i servizi di emergenza con la garanzia di un accesso multilingue.

La localizzazione delle chiamate

Grazie a questa funzione c'è una sicurezza in più, quella di poter sapere da dove proviene la richiesta, soprattutto in casi di aree extra urbane, dove risulta difficile fornire indicazioni precise e tempestive per essere raggiunti dai soccorsi. Per questo dal 2022 l’Italia si è adeguata ai migliori standard tecnologici aggiungendo ai dati di localizzazione provenienti dalla rete telefonica, quelli generati dallo smartphone.

Altro fattore importante compiuto dalle Centrali Uniche di risposta, è il filtro delle chiamate improprie, ovvero quelle di non emergenza che sono quasi il 45% di quelle ricevute secondo i dati del 2023. Il filtro in questo modo permette di alleggerire le centrali operative da una grande mole di lavoro, permettendo la risposta celere a quelle che hanno realmente bisogno di soccorso.

La risposta alla chiamata

Normalmente la risposta arriva in poco più di 7 secondi, con tempi complessivi di gestione della chiamata in linea con il disciplinare tecnico. Nel caso in cui il contatto con la centrale non avvenga per qualsiasi ragione, l’utente viene immediatamente richiamato.

Un'organizzazione enorme

Quella del 112 è una macchina operativa molto impegnativa, basta bensare che nel corso del 2023, le Centrali Uniche di Risposta operanti sul territorio hanno gestito oltre 21 milioni di telefonate, assicurando la ricezione anche delle chiamate di emergenza generate direttamente dalle autovetture in caso di incidente automobilistico, grazie al sistema e-Call. Nel 2023, le segnalazioni gestite con questa modalità sono state oltre 120 mila, con l’inoltro di 7.084 chiamate per interventi riconosciuti dalla C.U.R. come effettivamente necessari.

Il servizio per i non udenti

Questo dipo di servizio di grande sicurezza, è garantito anche alle persone non udenti. Già dal 2021 è attivo il servizio 112Sordi, disponibile in tutto il territorio nazionale con un sistema completamente gratuito che consente l’utilizzo di una chat testuale in tempo reale, la condivisione della posizione geografica, la possibilità di ricevere immagini utili in attesa dei soccorsi e di rispondere a domande interattive estremamente semplici e veloci. Lo scorso anno, 482 persono non udenti sono state soccorse con questo speciale sistema a loro dedicato.

La sinergia con le regioni

Importante è la sinergia collaborativa che vede la regia tra Stato e Regioni. Espressione di questo è la Commissione consultiva del Ministero dell’Interno nella quale sono rappresentate tutte le componenti del NUE 112 (Ministero dell’Interno, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero della Difesa, Ministero dell’Economia e Finanze, Dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero della Salute e Conferenza Stato Regioni).

Sul territorio invece sono le Prefetture a coordinare i Gruppi di monitoraggio nel cui ambito sono rappresentate tutte le componenti istituzionali coinvolte.

Un modello organizzativo che crea un unicum per complessità di composizione e vastità di impatto sulla sicurezza dei cittadini europei, che è riuscito a coniugare la storia pluridecennale dei numeri di pronto intervento con l’orizzonte di un servizio universale di livello europeo.

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