da Washington
Cinque anni e mezzo di carcere. Questa la pena inflitta ieri allex autista di Osama Bin Laden, lo yemenita Salim Hamdan, riconosciuto colpevole, due giorni fa, di «sostegno materiale al terrorismo», ma sollevato dallaccusa di «complotto». La pena, decisa dalla corte di sei giurati appositamente creata per giudicare i crimini di guerra nellambito della lotta al terrorismo, è di gran lunga più lieve degli almeno trentanni di prigione che erano stati chiesti dallaccusa e della pena massima che avrebbe potuto essere inflitta, ovvero il carcere a vita. Hamdan, detenuto a Guantanamo, sostiene di aver lasciato lo Yemen per recarsi in Afghanistan a lavorare a servizio del capo di Al Qaida, «perché anche se cerano opportunità nel mio Paese, non erano al livello di cui avevo bisogno dopo che mi sono sposato e delle mie ambizioni per il futuro».
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