Ci sono partite che ti fan diventare proprio «bauscione» e i tifosi nerazzurri, dopo la ripresa di Palermo, faticano a volare bassi. Solito primo tempo normale, poi che Inter ragazzi, e che Ibra! L'Ambrogio, «bauscione» interista per antonomasia, la domenica mattina l'ha trascorsa allo «Zucca» in Galleria disegnando col bicchiere dell'Aperol la parabola da cartone animato giapponese del primo gol. E il raddoppio su punizione da autovelox l'ha ulteriormente «gasato».
Riproponendo l'Inter più manciniana, quella che romba col rombo, Mourinho ha forse chiuso i cantieri. Finalmente. Moratti potrebbe avere un mancamento ripensando ai quaranta milioni di euro investiti per Quaresma e Amantino Mancini, l'uno in viaggio-riposo in Portogallo e l'altro in campo a giochi ormai fatti. Ma il fascino del calcio è smentire certezze appena afferrate. Come quella che vuole Ibra sfinito da troppe partite. Se l'Ibracadabra di Palermo è stanco, meglio organizzargli qualche amichevole tra campionato e Champions.
E dal rientro di Samuel la difesa non ha ancora preso gol.
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