A Palazzo Marino la parola dordine è correre ai ripari, trovare una via dazione per combattere il degrado della Stazione Centrale. In risposta ai recenti fatti di cronaca, che hanno riportato alla ribalta il problema sicurezza in piazza Duca dAosta, arriva una mozione bipartisan, proposta ieri durante la riunione della Commissione Sicurezza dal consigliere della Lista Ferrante Carlo Montalbetti. Accettata da entrambi gli schieramenti, la mozione sarà votata in consiglio comunale entro la fine di luglio. Seguendo lassioma «unarea vissuta attivamente dalla cittadinanza sfugge al degrado», il testo prevede il coinvolgimento delle associazioni di volontariato della zona e lutilizzo di piazza Duca dAosta come palcoscenico di un fitto elenco di eventi culturali, sportivi e di spettacolo che copra quasi lintero arco dellanno. A tutto ciò va associata la presenza delle Forze dellordine che, secondo il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, sono «attive nellarea ogni giorno 24 ore su 24, con risultati importanti. Inoltre il lavoro di contrasto allabusivismo svolto dalla Polizia locale - ha aggiunto De Corato - è la dimostrazione che lAmministrazione comunale sta facendo un grosso sforzo per rendere Stazione Centrale più sicura. Ricordo comunque che il recupero definitivo del quartiere si potrà ottenere solo con la fine dei lavori di restauro della stazione, quando tutta larea sarà rilanciata». Il vicesindaco ha poi riferito dellincontro avvenuto ieri mattina tra il sindaco Letizia Moratti e il prefetto Gian Valerio Lombardi, nel quale «il sindaco ha chiesto un incontro del Comitato per lordine e la sicurezza con il presidente del Tribunale dei minori, al fine di stabilire un percorso per il recupero dei ragazzini rom». I baby borseggiatori, forti dellimpotenza della legge nei loro confronti (i minori di 14 anni non possono essere perseguiti), sono infatti uno dei problemi più rilevanti dellarea, avendo eletto piazza Duca dAosta a «terreno di caccia» preferito. «Nessuno vuole imprigionare questi bambini - ha dichiarato lassessore alle Attività Produttive Tiziana Maiolo -, però deve essere rivisto il modo di procedere. Bisogna stanare i genitori, i veri criminali, che vivono con i soldi che i loro figli portano a casa elemosinando, borseggiando o peggio. Non è possibile che una volta fermati questi bambini vengano poi riconsegnati a presunti zii, che li rimandano subito per strada, invece di essere affidati a strutture sicure. Così come anni fa - ha ricordato lassessore - sono riuscita a nascondere in un centro il piccolo Stefan, bimbo nomade di sei anni avviato alla prostituzione.
Nel rispetto di quanto decide il tribunale dei minori - ha concluso -, la sfida di recuperare questi bambini e offrire loro, come è giusto che sia, unalternativa a una vita di degrado e delinquenza, può essere vinta solo allontanandoli dai genitori, i loro veri aguzzini».Baby borseggiatori: il Comune chiede aiuto al Tribunale dei minori
La Moratti incontra il prefetto: presto un vertice tra i giudici e il Comitato per la sicurezza
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