«Bambi 2» è una delusione Dov’è finita la bella poesia?

Parafrasando un film di Luigi Comencini del 1969, potremmo rititolare questo finto seguito di Bambi: Infanzia, vocazione e prime esperienze di Bambi, cerbiatto. Qui i tecnici della Disney hanno estrapolato un passaggio del film, quello in cui muore la madre di Bambi ed il padre lo porta nella foresta per svezzarlo ed al loro ritorno Bambi sarà davvero il successore al titolo di re della foresta. Una sfida impossibile, perché l’edizione del ’42, aveva freschezza, colori e poesia sufficienti per alcune generazioni. Questa è un’edizione deprimente, che tratta i giovanissimi spettatori come se non fosse passato più di mezzo secolo. I personaggi sono gli stessi, ma del tutto privi di autentica simpatia. Il doppiaggio è quello pastorizzato che ormai imperversa sui nostri schermi e la poesia diventa leziosa, il racconto si spegne in un sentimentalismo indigesto.

Non c’è animaletto che non pianga, ed i buoni sentimenti cadono nel vuoto. Un bel ricordo, ma la Disney propone i suoi prodotti fino all’eternità, che rimarrà tale.


BAMBI 2 - BAMBI E IL GRANDE PRINCIPE DELLA FORESTA di Brian Pimental (USA 2005) 70 minuti

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