Il Barça centra la finale all’ultimo tiro

LondraTra il miglior attacco d'Europa e la difesa più ostinata, è il primo - quello del Barcellona - che sfiderà il Manchester United nella finale di Roma. Il più atteso auspicato epilogo di Champions League. Allo Stamford Bridge non basta la sventola di Essien per affondare il Barcellona, che nei minuti di recupero trova il pari con Iniesta. Un risultato che premia l'irriducibile spirito dei blaugrana, ma rappresenta forse una punizione troppo severa per i Blues, beffati sulla linea d'arrivo. Finale polemico e pieno di rabbia per il Chelsea, che ha reclamato almeno un paio di rigori. Drogba ha scaricato invettive contro l’arbitro, quasi un’aggressione, sfiorato un pugno in faccia. Invettive: «Non volevate una finale tutta inglese. Ci siete riusciti». Rispetto all’andata Hiddink ritrova Ashley Cole, scontata la squalifica. Henry non recupera, al suo posto c’è Iniesta.
Un Barca inedito che, fin dai primi minuti, accusa più di una difficoltà nella manovra. Il fraseggio è sporadico, raramente preciso. La sensazione è che manchi quella confidenza tra i reparti all’origine dei soliti automatismi. Di contro il Chelsea scende in campo proprio come aveva chiesto il suo tecnico: con coraggio e intelligenza. Cortissimi, agonisticamente feroci, i Blues impongono ritmi insostenibili, addirittura vertiginosi in avvio di gara. E al 9’pt trovano il vantaggio, spettacolare, di Essien, con un sinistro dal limite al volo che sbatte sulla traversa prima di insaccarsi. Impalpabile la reazione dei blaugrana, che abbozzano qualche accelerazione senza mai trovare Eto’o. Messi, come già a Barcellona, si illumina ad intermittenza, comunque troppo lontano dalla porta. Si sente la mancanza di Henry, l'unico in grado di offrire soluzioni d'attacco alternative.
Dall'altra parte i padroni di casa impostano una gara di contenimento, ma senza lasciarsi schiacciare. Cole è spietato su Messi. Essien e Ballack annichiliscono Xavi. Impeccabile il piano tattico di Hiddink, di fronte al quale Guardiola stenta a prendere le adeguate contromisure. Così le occasioni migliori sono ancora dei padroni di casa. Dopo una punizione fuori di Alves, prima della mezz’ora il ruggito dei Blues fa vacillare il Barcellona. Valdes è pronto ad anticipare Drogba in uscita bassa, quindi reattivo col ginocchio sulla punizione dello stesso ivoriano. Al 25’pt, la deviazione di testa di Terry regala solo l’illusione del gol. In avvio di ripresa ancora Drogba ha la palla del ko, ma la spreca goffamente. Il Chelsea arretra, il Barca prende coraggio. A metà ripresa il Barca resta in dieci per l'espulsione di Abidal (fallo da ultimo uomo su Anelka).

Ma è proprio nell'ultima mezz’ora che gli ospiti salgono in cattedra: 30' arrembanti per intensità, coraggio, geometrie. Manca solo il gol. Che arriva quando ormai nessuno ci sperava più. E, alla fine, i giocatori del Chelsea si sono scatenati. Contro l’arbitro. Invece Terry è andato nello spogliatoio del Barcellona per complimentarsi.

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