Barcolana dei record, la più bella di sempre E «Spirit» fa il triplete

L'omaggio delle Frecce Tricolori e della Vespucci alla regata più grande del mondo

Antonio Vettese

Alla fine ha vinto uno dei favoriti e la Barcolana numero 50, edizione dei record, è stato un affare di famiglia: primo Spirit of Portopiccolo portato dai fratelli Furio e Gabriele Benussi, con a bordo una serie di campioni locali che vivono di vela: Lorenzo «Rufo» Bressani, timoniere sopraffino come Alberto Bolzan esperto del Giro del Mondo a vela, e Stefano Spangaro, marinaio di imbattibile esperienza e simpatia. È lui che sintetizza bene l'avventura: «Siamo nati nello stesso porticciolo - dice - siamo cresciuti insieme come dei fratelli sui campi di regata e vincere in questo modo è semplicemente fantastico. Il segreto di questo successo è anche quello di conoscersi da tanto tempo e di aver voluto tutti insieme questo risultato».

Spirit vince per la terza volta consecutiva la regata di Trieste, con un tempo di 57 minuti e poco più per circa 13 miglia e lo fa battendo barche più grandi come Tempus Fugit di Ludde Ingvall, Way of Life di Gasper Vincec e Viriella, la barca più grande iscritta con i suoi 118 piedi. In realtà, Viriella è una meravigliosa barca da crociera dove l'idolo (è il caso di dirlo) locale, Mauro Pelaschier, è riuscito a spremere ogni potenziale di velocità.

Ma la Barcolana dei record non è fatta solo di grandi barche, grandi denari, grandi velisti. È anche la festa dei piccoli, la festa del selvaggio mare Adriatico, di chi aspetta che quei forsennati con il coltello tra i denti partano prima di tagliare la linea con calma e aprire il bianco Friulano rinfrescato per tempo e scaldare le lasagne per celebrare il vero senso olimpico del «c'ero anch'io».

La prima edizione nel 1969 era una «regata di circolo» con 51 partecipanti e la vittoria di Betelgeuse di nove metri (in pista anche domenica), da allora con precisione asburgica ogni seconda domenica di ottobre, possa cadere il mondo, la Barcolana va in acqua.

Questa volta il presidente dell'organizzazione Mitja Gialuz ha voluto strafare: 400 eventi collaterali, regate dedicate alle barche classiche, ai monotipi, ai ragazzini dell'Optimist, dei catamarani. C'era perfino la Barcolana Chef. Importante l'aiuto del Gold Sponsor Land Rover, di Assicurazioni Generali e Samsung che hanno sottoscritto un contratto per i prossimi anni. Gli iscritti alla Barcolana erano 2689, un numero record che non ha uguali in tutto il mondo ma purtroppo in una giornata iniziata con la bora e finita nella bonaccia, che non aiuta le piccole barche, il traguardo lo hanno tagliato in 1599, che sono comunque un numero spaventoso. L'ultima barca classificata si chiama Panda II di Mauro Leani.

La Barcolana è stata anche sede dell'impegno nei confronti del mare,

con la presenza e l'attività di numerosi attori tra cui Wwf con la presidente Donatella Bianchi, Marevivo con Raffaella Giugni e la fondazione One Ocean salita a bordo di Viriella con il suo testimonial Mauro Pelaschier.

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