La Lega basket, stordita dagli eventi, decide di non rompere i vetri in casa propria e, dopo la decisione della camera di conciliazione del Coni di escludere definitivamente Napoli, si prepara a varare il nuovo calendario martedì prossimo, quando si conoscerà anche il destino di Capo d'Orlando, confermando che l'87° campionato di serie A partirà il 12 ottobre, anche se ci dovessero essere dei ricorsi al Tar.
C'erano tutti ieri a Bologna e nessuno ha urlato più del dovuto per far sospendere le retrocessioni arrivando al grande compromesso. Una cosa logica anche se Varese, che sarebbe la prima a poter essere recuperata, ha fatto sapere che non intende scendere in campo domani per l'inizio del torneo di A2.
Un pasticcio anche questo, con la federazione commissariata che intanto segue, come previsto, la linea Recalcati per il settore tecnico, che sicuramente non potrà intervenire in questo fine settimana, anche perché qualcuno pensa che il rinvio della decisione sull'Orlandina, che il procuratore federale accusa delle stesse mancanze che sono costate il posto a Napoli, è stato fatto appositamente per lasciare partire il campionato della seconda Lega. Ora c'è questa mossa a sorpresa della Cimberio Varese, ma intanto una cosa è diventata sicura dopo la riunione bolognese di ieri: non ci sarà il blocco delle retrocessioni. Saranno due se il torneo sarà a 16 squadre, sarà una sola se diventeranno 17, sapendo già che comunque oltre a Rieti (meno 4), anche Capo d'Orlando partirebbe con una penalizzazione che non lascerebbe speranze di salvezza.
Ora il pensiero di tutti va a Napoli e ai suoi tifosi come dice l'incolpevole general manager Ario Costa che resta senza lavoro, lui che ne meriterebbe cento, che ha vissuto nel tormento queste giornate facilmente ripetibili per altre società, anche se, masochisticamente, c'è chi vuole resistere pur vedendo aggravarsi il bilancio e senza speranze di entrate per risanare e correre con gli altri.
Riunione di Lega senza urli o strepiti, salvo qualche battibecco, appunto fra società di prima fascia e quelli che raschiano il barile, decisione logica di cominciare comunque perché non ci sarebbero più date disponibili per completare il campionato nel tempo utile per dare a Recalcati i giocatori che dovranno guadagnarsi l'ultimo posto disponibile per l'Europeo.
La mossa di Varese spiazza una Lega che già non è d'accordo sulla ricusazione di una convenzione firmata fra le parti per gli stranieri, che per regolamento non potrebbe partire a 17 e che ancora non sembra convinta di ridurre la sua massima serie. Meneghin sarà chiamato a decisioni importanti nei prossimi giorni, anche se sembra ormai sicuro che dall'anno prossimo la serie A sarà a 16 squadre soltanto.
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