Beirut, bombe su due minibus di pendolari: tre morti

Beirut, bombe su due minibus di pendolari: tre morti

Beirut - Due ordigni esplosi a bordo di altrettanti minibus di pendolari in un villaggio della regione cristiana del Metn hanno insanguinato oggi in Libano la vigilia del secondo anniversario della morte dell'ex premier Rafik Hariri, ucciso con altre 22 persone nel devastante attentato del San Valentino 2005 sul lungomare di Beirut. Secondo un ultimo bilancio della polizia, il duplice attentato di stamani ad Ain Alak (una ventina di km a nord-est della capitale) ha provocato tre morti, tra cui un immigrato egiziano), e 17 feriti tra i cinquanta passeggeri che erano a bordo dei due minibus. In base alle prime ricostruzioni, le esplosioni sarebbero state provocate da due ordigni di un chilogrammo di tritolo ciascuno che sarebbero stati piazzati sotto il pianale dei minibus oppure abbandonati a bordo, nascosti in borsoni, da passeggeri scesi alla fermata precedente a quella di Ain Alak. Diretti a Dora, alla periferia est di Beirut, i due minibus erano partiti intorno alle 08:00 locali (le 07:00 in Italia) dal villaggio cristiano di Btigrhin, di cui è originario il ministro della difesa Elias Murr (greco-ortodosso). Le esplosioni si sono verificate subito dopo che i minibus erano transitati nella cittadina di Bikfaya, di cui è nativo l'ex presidente Amin Gemayel (cattolico-maronita), padre di Pierre Gemayel, il giovane ministro dell'industria che era stato assassinato nell'ultimo attentato del 21 novembre scorso. I due automezzi viaggiavano a poche decine di metri di distanza uno dall'altro e le esplosioni hanno distrutto uno dei minibus, di colore blu, accartocciatosi su stesso e rimasto completamente scoperto, mentre il secondo, di colore bianco, è stato gravemente danneggiato nella parte posteriore. Comèè ormai consuetudine in Libano, nessuna rivendicazione del duplice attentato è giunta, ma due deputati cristiani della maggioranza parlamentare antisiriana, Samir Frangie e Fares Suaid, hanno affermato che essi avrebbero avuto lo scopo di far fallire la grande manifestazione indetta per domani a Beirut dalla coalizione delle 'Forze del 14 Marzò, che sostiene il governo del premier Fuad Siniora, per il secondo anniversario dell'assassinio di Hariri.

Per rendere omaggio all'ex premier sunnita assassinato, gli ambasciatori dei paesi Ue si recheranno intanto oggi pomeriggio sulla sua tomba nella Piazza dei Martiri, nel cuore della capitale libanese e a poche decine di metri dall'altra piazza Riad al-Solh, dove dal primo dicembre scorso sono accampati i seguaci dell'opposizione guidata da Hezbollah e che rivendica le dimissioni del governo Siniora.  

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