Berlusconi: «Non bisogna arrendersi»

Hanno tirato per la giacca Silvio Berlusconi, il premier in altre faccende affaccendato, per provare a riaccendere i motori. Succede nella settimana di maggior depressione della stagione milanista. Il derby appena perso, 11 punti in meno rispetto alla Juve capolista, un sorteggio di Champions non proprio favorevole. «Berlusconi mi ha detto che dobbiamo insistere, il campionato è ancora lungo, l’anno prima abbiamo recuperato otto punti in una settimana...» è il pistolotto preparato da Carlo Ancelotti e passato alla squadra dallo stesso Adriano Galliani che mercoledì sera, alla festa del natale rossonero, ha lanciato la missione Parigi («Abbiamo i mezzi tecnici per arrivare in finale»).
D’accordo, bisogna insistere. Cioè bisogna tornare a vincere. E in particolare, se è possibile, bisogna tornare a sostituire quella difesa colabrodo con un apparato di sicurezza degno dei nomi e della loro fama. «Siamo la squadra che più di tutti al mondo si allena sui calci piazzati», gioca ancora Carlo Ancelotti col suo nervo scoperto. La verità è che sui 18 gol subiti, ben dieci, arrivano da certe circostanze e che col Messina, oggi a San Siro, c’è il rischio di ripetersi. Perché Dida resta in porta fino a Natale almeno («Ha commesso un solo errore, sulla punizione di Adriano nel derby» la difesa d’ufficio dell’allenatore) e perché gli infortuni di Cafu, Maldini e la squalifica di Nesta, impongono un allestimento di fortuna, con Stam e Kaladze centrali e Simic a destra.

Tra i convocati torna Ambrosini, ed è la prima buona notizia. In attacco, al fianco di Sheva, ci sarà Gilardino, con Pippo Inzaghi pronto in panchina. «Qualcuno potrebbe esser tenuto fresco per Livorno» è la spiegazione del tecnico.

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