Berlusconi striglia i suoi: "Basta con le polemiche Ora pensiamo a vincere"

Il premier è stanco delle divisioni all'interno del Pdl e chiede ai vertici del partito di mantenere l'unità per non rischiare di perdere ai ballottaggi

Berlusconi striglia i suoi: 
"Basta con le polemiche 
Ora pensiamo a vincere"

Roma - Sono giornate frenetiche quelle che vive il Pdl. Gianfranco Miccichè sono giorni che parla di un partito malato e bisognoso di cure. I parlamentari della Fondazione Liberamente ci avevano provato l’estate scorsa ad alzare la voce, reclamando lo spirito del ’94. Da mesi gli scajoliani invocano un nuovo modello di partito, ora troppo sbilanciato verso gli ex di An e Lega-dipendente, soprattutto al Nord.

La sconfitta di Letizia Moratti al primo turno delle comunali ha dato fiato a vecchi malumori che non accennano a spegnersi. Nel mirino c’è l’area ciellina del Pdl, che fa capo a Roberto Formigoni, ma il governatore lombardo respinge al mittente ogni accusa: "I ciellini non sono tafazziani autolesionisti, ci accusano per coprire se stessi". Il clima interno resta confuso, con un continuo rimpallo di responsabilità.

E Silvio Berlusconi, stanco di queste fibrillazioni, ha mandato messaggio chiaro ai suoi: basta con le polemiche, finiamola con le divisioni, o si rischia di perdere ai ballottaggi. Stamattina al Cdm, infatti, ha chiesto una maggiore presenza in Aula, perchè non sono più ammessi passi falsi come quello di ieri alla Camera. Una vera strigliata, diretta a tutti i parlamentari pidiellini e ai Responsabili che fanno traballare la maggioranza. Il Cavaliere, raccontano, pretende unità in un momento delicato come questo. Lo ha detto anche a Umberto Bossi, che ieri ha lanciato un avvertimento ("Non ci facciamo affondare dal Pdl"), che ha fatto storcere il naso a tutti, soprattutto gli ex Fi. Non a caso il premier ha convocato oggi pomeriggio a palazzo Grazioli i coordinatori nazionali, Ignazio La Russa e Denis Verdini, il responsabile organizzazione del partito Maurizio Lupi e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per fare il punto sui ballottaggi e mettere la sordina al malcontento interno.

Il presidente del Consiglio sa bene che il progetto politico del Pdl ha perso lo smalto di una volta e qualcosa dovrà assolutamente cambiare dopo il 29 maggio.

Gli ex azzurri fanno quadrato attorno al loro leader, ma in tanti, a mezza bocca in Transatlantico lamentano la mancanza di una linea chiara e si attendono un cambio rotta, un segnale concreto di svolta per ripartire.

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