da Roma
I due contendenti assicurano che è finita «in un pareggio», e si dicono entrambi soddisfatti. «Un accordo di grande efficacia e responsabilità», sorride il vicepremier Francesco Rutelli al termine del Consiglio dei ministri. E dal canto suo il ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani fa sapere che dalla querelle sul Mezzogiorno «siamo usciti tutti bene».
Lo scontro che due settimane aveva animato (insieme a svariati altri, va detto) la riunione del governo Prodi, con le politiche per il Sud come posta in palio e Rutelli e Bersani che duellavano allarma bianca per attribuirsela, sembra dunque archiviato. Anche se in realtà è solo un episodio del vero scontro di potere interno al governo, quello tra i pacchetti di mischia dei due vicepremier: Rutelli da una parte, DAlema dallaltra.
Il viceministro (di Bersani) Sergio DAntoni, finora lasciato a bagnomaria, ha ottenuto finalmente le deleghe. Non esattamente quelle cui puntava, perché alla fine il ministro diessino è riuscito a tenere per sé quella che i suoi definiscono «la polpa», ovvero i flussi finanziari dei fondi strutturali della Ue. Ad occuparsi di questo capitolo sarà infatti il sottosegretario Filippo Bubbico, naturalmente dalemiano ed ex presidente della Regione Basilicata, che Bersani ha voluto al proprio fianco. In pratica DAntoni, ex segretario Cisl e oggi esponente della Margherita, ha ottenuto solo la bandierina del Sud, ossia il «coordinamento delle politiche per il Mezzogiorno». Ma è stato lautamente compensato su altri fronti, perché Bersani gli ha ceduto la delega a tre Direzioni sostanziose, anche dal punto di vista economico: gli incentivi alle imprese (legge 488), i consumatori e le assicurazioni auto. E sempre allinterno della delega al coordinamento per le politiche del mezzogiorno cè anche lagenzia Sviluppo Italia, creata da Carlo Azeglio Ciampi. Certo, nel programma dellUnione sta scritto che Sviluppo Italia andrebbe abolita, ma si sa che in Italia i buoni propositi programmatici vengono raramente concretizzati, dunque DAntoni può dormire sonni tranquilli.
Laccordo tra Ds e Margherita sulla questione è stato oggetto di lunghe trattative in questi giorni. Bersani e Rutelli ne hanno parlato più volte a quattrocchi: «Se la buttiamo in politica non ne usciamo, il problema è metterci daccordo su come impostare la politica del Mezzogiorno ed evitare clientelismi e interventi a pioggia improduttivi», è stato il ragionamento del ministro.
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