Roma. La sconfitta del Pd alle Comunali della capitale? «Ci siamo seduti un po troppo sul potere... La sconfitta riguarda anche la scelta del candidato sindaco, e io me ne prendo la responsabilità. È bene dirlo perché dobbiamo parlarci in modo esplicito, basta con la diplomazia!». Parola di Goffredo Bettini, da anni uomo ombra di Veltroni prima in Campidoglio e poi nella sfortunata corsa a palazzo Chigi. Ebbene ieri mattina a Roma durante linaugurazione dellennesima corrente, pardon «think tank», allinterno del Partito democratico, nome in codice «A sinistra» Bettini ha finalmente aperto la fase dellautocritica nel partito. A partire dalla decisione di candidare a sindaco di Roma Francesco Rutelli. Non solo: il numero due del Pd ha finalmente riconosciuto anche che lex alleato di ferro Antonio Di Pietro «fa unopposizione molto estremista». Parole coraggiose, dette davanti a tutti, destinate a provocare un ampio dibattito nella sinistra. Ma solo per poche ore: a metà pomeriggio, infatti, Bettini ha telefonato allAnsa per auto-smentirsi.
Su Rutelli niente di personale, «ho fatto riferimento alla convergenza di diversi elementi». Sul giustizialismo, nessun problema: «Mai cavalcate nella polemica politica le intercettazioni telefoniche prive di rilevanza penale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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