Biglietti gratis per lo stadio Via ai pompieri ma politici salvi

Chiara Campo

Regolamento dei biglietti gratis per lo stadio, decimo o undicesimo atto. Non si contano le versioni proposte, riviste e corrette in Comune negli ultimi anni. Un solo punto resiste granitico come un dogma ai cambi di giunta e riesce a unire in un patto bipartisan l'intero schieramento del consiglio. I ticket riservati ai politici per la partita della domenica (o del mercoledì) a San Siro non si toccano. Poi vien fuori, quando spunta la lista dei più abbonati al biglietto gratis, che quasi nessuno li tiene per sé, «li regalo ai volontari delle associazioni» è la formula di rito. Magari spesso è davvero così, qualcuno in passato ha sinceramente ammesso che regalare i biglietti per lo stadio vale un quarto di campagna elettorale. Tant'è, anche nella proposta di nuova regolamentazione presentata ieri dal presidente del consiglio Lamberto Bertolè ai capigruppo, dei 380 tagliandi che Milan e Inter offrono al Comune in virtù della convenzione per la gestione del Meazza rimane la quota di due a testa per ogni match a ogni consigliere e assessore che ne faccia richiesta.

Nella nuova versione (che verrà discussa a giorni dai capigruppo) per «privilegiare le associazioni» (una lettera sul sito del Comune inviterà fondazioni ed enti ad inviare una scheda per essere inserite nell'elenco dei beneficiari) sparisce la categoria dei dirigenti (segretario e direttore generale, capo di gabinetto, direttore presidenza Consiglio e direttore centrale Sport) che avevano diritto a due ticket a testa, ma pure i cinque biglietti destinati ai vigili del fuoco e i ventiquattro a carceri e amministrazione

penitenziaria. Viene inserita invece la categoria Gabinetto del sindaco (otto biglietti) che comprende cariche istituzionali cittadine, regionali o nazionali, dignitari stranieri o legati all'attività di enti, aziende e istituzioni.

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