Bimbo incendia negozio, 5 mesi di cella alla madre

Sarà anche vero che le mamme italiane sono troppo protettive verso i loro figli. Ma una vicenda che viene dalla provincia di Bergamo dimostra che non sempre sono i bambini ad avere bisogno di protezione. Una donna si è beccata una condanna per incendio colposo da cinque mesi e dieci giorni di carcere per non aver frenato la furia distruttrice di suo figlio.
Il fatto risale al 21 gennaio di un anno fa. La donna era in fila alla cassa di un minimarket di Zogno, in provincia di Bergamo, quando, per tenere buono il bimbo di tre anni che dava fastidio, gli aveva dato un accendino allungato da barbecue, regolarmente confezionato, sicura che il piccolo non sarebbe mai riuscito ad aprire la confezione.
Invece il bimbo non solo c’era riuscito ma aveva fatto funzionare l’accendino appiccando fuoco al reparto cartoleria. Le fiamme alte due metri si erano subito propagate agli abiti degli scaffali vicini, prima che i proprietari riuscissero a intervenire con un estintore.
A pagare è stata la mamma, sul piano penale.

Il giudice ha applicato l’articolo del codice penale che parla di dovere di vigilanza, in base al quale c’è l’obbligo giuridico di impedire un evento; se si verifica, chi ha questo dovere è come se avesse cagionato l’evento. Ecco perché la condanna è per incendio colposo e non per omessa vigilanza del minore. Non ci sarà invece risarcimento per i titolari del minimarket, che non si erano costituiti parte civile.

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