Bnl, da oggi va in onda la seconda puntata

La compagnia bolognese si appresta a salire al 10%

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Marcello Zacché

da Milano

Se quello del consiglio d’amministrazione di Bnl è stato il primo round, da oggi inizia il secondo. Il Bilbao ha vinto nell’assemblea di sabato. Ma la guerra per la conquista della banca continua sul fronte dell’offerta lanciata dagli spagnoli per il 100% del capitale. E a questo punto, con l’assemblea alle spalle, ci sarebbe una sola operazione in grado di sparigliare del tutto le carte: un’offerta concorrente. Un’ipotesi che è sicuramente allo studio di diversi potenziali advisor. E che secondo autorevoli indiscrezioni interesserebbe più di un gruppo straniero. I principali indiziati sono gli inglesi di Barclays e i francesi di Bnp-Paribas. In seconda battuta ci sarebbe anche Royal Bank of Scotland, e ancora più defilata Deutsche Bank. Mentre la soluzione italiana, che potrebbe riguardare Unicredito o Sanpaolo, è meno probabile. D’altra parte l’ipotesi di una controfferta è stata presa in considerazione dallo stesso presidente Abete, che in assemblea si è detto disponibile a valutare ipotesi alternative a quelle del Bilbao: «Siamo aperti a opportunità che si rivolgano a tutti».
Il punto è che ora, misurate le forze in campo, si è appreso che il Bilbao ha sì la maggioranza dei consensi, ma per poco: 36,9% contro 32,2%. Che diventa 34,8% con quel 2,6% di voti congelati alla Bper e ad altri azionisti vicini a Caltagirone. Poi c’è il 7,3% tra Mps e Pop Vicenza, mentre il 20% abbondante è ancora sul mercato. Si è anche appreso che Unipol, con il suo 1,97%, ha votato con il contropatto, contro il Bilbao. Dando un segnale chiaro al mercato, in un momento ben preciso: il segnale è la candidatura a essere un antagonista industriale all’attuale maggioranza. Il momento è quello che vede la compagnia guidata da Giovanni Consorte pronta, da oggi, ad acquistare sul mercato nuovi pacchetti azionari per salire oltre al 5%, come annunciato dallo stesso Consorte, fino al 10%.
Ecco allora che i margini d’intervento che fino a sabato erano solo potenziali, prendono forma. Una banca straniera accorta avrebbe l’opportunità di lanciare una controfferta amichevole, tutta in contanti, migliorativa rispetto al valore teorico di quella del Bilbao (2,5 euro per azione) appoggiandosi sia a Unipol, sia a quei contropattisti eventualmente interessati a restare azionisti stabili.

Insomma una soluzione di mercato, studiata anche per non urtare la Banca d’Italia.
Sia Barclays, sia Bnp Paribas sono istituti commerciali europei con una debole presenza in Italia. Se vogliono dare un senso strategico a tale presidio, il controllo di una banca come Bnl sarebbe quasi obbligatorio.

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