A Brescia la biblioteca più intelligente del mondo

É collocata nei Chiostri del Carmine e serve le facoltà di economia e giurisprudenza dell'Università. Contiene 150 mila volumi là dove i sistemi tradizionali ne raccoglierebbero 15mila, consegna in fretta e non sbaglia mai. E si paga con i risparmi della gestione. Ne è artefice un imprenditore molto creativo: Guido Cupolo

La biblioteca più efficiente del mondo è a Brescia, nei Chiostri del Carmine. I libri sono "serviti" sul vassoio da magazzinieri rapidissimi, che non sbagliano mai, lavorano in doppio turno senza pause, non si ammalano e non fanno ferie. L'ufficio del personale è un armadio metallico: contiene i contatori che comandano i robot. Alla fine del mese nessuno stipendio, solo le manutenzioni programmate che permettono al sistema - come a un aereo o a una centrale nucleare - di funzionare incessantemente senza rischi di avarie. Anche la logistica è innovativa: in uno spazio che, se organizzato in maniera tradizionale, conterrebbe 15 mila volumi, qui ne sono stati raccolti 150mila, sfruttando intensivamente (ma con rispetto) un sotterraneo del XII secolo. E' una specie di grande corridoio di 23 metri per 6, il cui utilizzo raggiunge i 20 metri per 5; il soffitto è a botte, con un'altezza massima di 3,6 metri. Gli scaffali mobili annullano automaticamente i corridoi che li dividono, secondo la ricerca in corso; così che in tutta la biblioteca di corridoio operativo ce n'è sempre uno solo, senza sprechi. Il costo, 1,2 milioni di euro, si ripaga in quattro anni con i risparmi della gestione: cinque addetti in meno.
Tutto questo ha un nome: Guido Cupolo, 55 anni, imprenditore-innovatore bresciano. La sua società, la Habitat italiana, ha avuto varie metamorfosi: dalla produzione post-industriale di letti, agli arredamenti per uffici e comunità, ai materassi sterili per strutture ospedaliere. La divisione biblioteche (Rails) è il frutto delle ricerche degli ultimi sette anni, partite dall'intuizione che in questo settore c'era bisogno di prodotti specializzati e non di adattamenti delle macchine in uso nei magazzini industriali. E dalla constatazione che il 99% delle biblioteche, in Italia e nel mondo, si affida ancora in maniera determinante al lavoro manuale. "Intendiamoci - precisa Cupolo - l'attività del bibliotecario, e cioè il contributo intellettuale di chi sceglie, cataloga e immette un libro nel sistema, è insostituibile. Quello che va razionalizzato è l'ordine e il metodo della conservazione, della ricerca e della consegna". Negli impianti della Habitat convergono competenze di robotica, meccanica, radiofrequenza, fisica e informatica. Il segreto? "La mia ignoranza", ammette con serena autoironia Cupolo, che ha una laurea in psicologia: "Anche nella soluzione di problemi complessi, sono rimasto slegato dagli stereotipi - spiega -. Non sono, cioè, condizionato da soluzioni già impostate". Si chiama originalità. E' quella che gli ha fatto vincere, nel 1999, la gara per il nuovo allestimento del Politeama Rossetti, un antico teatro di Trieste: "Non avevo mai visto una macchina da scena. E' stato premiato il mio spirito di innovazione". Del resto, fantasia ne aveva già dimostrata quando fabbricava letti: al suo stand al Salone del mobile di Milano, nel 1992, ingaggiò come testimonial Moana Pozzi, "la donna giusta al posto giusto". E scrissero di lui tutti i giornali.
Ai Chiostri del Carmine gli studenti di giurisprudenza e di economia dell'Università statale di Brescia hanno a disposizione due "isole", che possono funzionare con l'ausilio di un addetto o in completo "self service". Viene impostata una richiesta al video, sulla base del riconoscimento elettronico dell'utente, e il robot, che si muove su rotaie con una spinta più energica di una Ferrari, scende nello scantinato a individuare, grazie alle radiofrequenze, il cassetto nel quale è stato deposto il libro. Perché ogni libro, nell'atto iniziale d'immissione, è "battesimato" con un'etichetta a radiofrequenze che dialoga con la macchina; l'etichetta contiene l'identità del testo, la sua collocazione e persino il peso, al centesimo di grammo: uno scostamento indicherebbe che è stata strappata una pagina o dimenticato un foglio al suo interno. E il sistema segnalerebbe l'anomalia. Tra la richiesta e l'arrivo del cassetto passano tre minuti; il cassetto contiene 70-80 libri apparentati solo dalle dimensioni, in una logica di ottimizzazione degli spazi. Un laser indica il volume nel contenitore. Se nel riporlo si sbaglia cassetto o posizione, le antenne avvertono. Mentre un carrello esegue queste operazioni, altri vengono attivati per ricerche successive: così, "licenziato" un cassetto, ce n'è già un altro pronto per soddisfare un nuova richiesta, e così via. In una biblioteca manuale o semiautomatica, dove i libri arrivano su tapis roulant, i tempi sono di dieci volte superiori.
Accorgimenti e innovazioni pervadono tutto il ciclo di lavoro. Per esempio, è la stessa macchina a suggerire la migliore collocazione, indicando i titoli più richiesti. I binari su cui corrono i carrelli a velocità che possono raggiungere i 70 chilometri all'ora, sono posati su uno speciale cuscinetto di gomma che assorbe ogni vibrazione, per evitare danni alle strutture edilizie. I cassetti (che contengono mediamente 70-80 libri), sono realizzati in materiale ignifugo. L'ambiente è trattato in atmosfera modificata, in lieve sovrappressione, per evitare l'ingresso di agenti inquinanti e per ridurre il rischio d'incendio. Al video, all'atto della richiesta, l'utente vede l'immagine della copertina a conferma della sua scelta. La richiesta può essere effettuata anche da un computer lontano, per esempio da casa, dando "appuntamento" al libro. Poi ci sono altri aspetti. Il reclutamento del personale d'ordine, nelle biblioteche, è sempre più difficile: perché è un lavoro despecializzato dove tuttavia la barriera linguistica impedisce il facile utilizzo di stranieri. Il robot, al contrario, non parla nessuna lingua. Poi, l'ordine: se un libro va fuori posto, le antenne dei carrelli si attivano immediatamente. Nelle biblioteche tradizionali, secondo le statistiche europee, il 6% del patrimonio è considerato "perduto" perché rimesso nel posto sbagliato. Alla biblioteca universitaria di Lione, una squadra di 30 studenti, quattro volte all'anno, cerca i libri scomparsi tra gli scaffali.
Ma com'è arrivato Guido Cupolo a realizzare questa apoteosi della logistica? Il Comune di Trieste, soddisfatto per i risultati ottenuti al Politeama Rossetti, si rivolse di nuovo a lui quando si trattò di rinnovare la biblioteca civica Biserini, un palazzo dell'Ottocento contenente 500mila volumi. Racconta: "C'erano locali alti sette, otto metri; si trattava di creare nuove strutture che avrebbero violentato l'edificio. Presentai un progetto tradizionale, avvertendo: non mi sento di realizzarlo, sarebbe un sacrilegio. Piuttosto - aggiunsi - cerchiamo nuove tecnologie per sfruttare gli spazi, evitando tutti gli apparati in sovrappiù". Il Comune, con lungimiranza, lo incaricò della ricerca, e si ritrovò, quattro anni dopo, con la biblioteca più intelligente e innovativa che fosse mai stata realizzata. Ora di quelle stesse tecnologie, ulteriormente evolute, si doterà il Comune di Milano per la sua Cittadella degli archivi. La Habitat italiana ha vinto la gara da 7,5 milioni di euro, i lavori sono cominciati in queste settimane e dureranno un anno.

Sarà realizzato un sistema per contenere 120 chilometri di documenti che servirà tutte le attività correnti, attuali e dei prossimi vent'anni anni, degli uffici comunali. Il calcolo che ha fatto vincere la società bresciana è elementare: il risparmio consentito dai suoi sistemi sarà di 2,6 milioni di euro all'anno rispetto alla robotica di qualsiasi concorrente.

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