Brown ringiovanisce il governo con le donne

Brown ringiovanisce il governo con le donne
Londra - Via al lavoro a testa bassa, senza neppure uno straccio di dichiarazione pubblica. Non ha certo tradito la sua fama di rigoroso lavoratore il neo Primo ministro britannico Gordon Brown e nel suo primo giorno di mandato non ha perso neppure un minuto di tempo. Ha formato il suo governo e si è riunito in men che non si dica, senza badare a chiacchiere. Del resto a lui non sono mai piaciute, era Blair l’uomo della comunicazione, l’incantatore delle folle. Brown è sempre stato un politico schivo, di poche parole, quello che tentava di far quadrare i conti, mentre gli altri li scombinavano. Adesso però che al timone della barca è lui, le cose sono subito cambiate e i giornalisti hanno atteso invano qualche comunicato ufficiale che annunciasse la lista dei nuovi ministri. Alcuni di loro hanno espresso la loro soddisfazione per la nomina prima che fosse diffusa ufficialmente e mentre le telecamere ancora attendevano un annuncio ufficiale Gordon Brown stava già tenendo la sua prima riunione di Gabinetto.

Un esecutivo con parecchie facce nuove, quasi un Gabinetto di famiglia dato che per la prima volta sono entrati a farvi parte due fratelli – Ed e David Millband – e una coppia sposata, Ed Balls e Yvette Cooper. In tutto 22 membri con undici ministri del vecchio esecutivo che se ne vanno e nove nuove entrate. Qualcuno dei ministri di Blair è stato riconfermato, ma con incarichi diversi. Così è stato per esempio per Peter Hain, passato da ministro per il Nord Irlanda a ministro per il Lavoro e le pensioni, per Ruth Kelly, spostata ai Trasporti, e per Jack Straw, promosso da Leader dei Comuni a responsabile del ministero della Giustizia. Si rivede anche Alistair Darling che dall’Industria va a prendere il posto che una volta era dello stesso Brown come Cancelliere dello Scacchiere.

Ma la sorpresa del nuovo esecutivo è senza dubbio il nuovo ministro degli Interni. Per uno degli incarichi governativi più importanti Brown ha scelto una donna. Sarà infatti Jacqui Smith a sedersi sulla scomoda poltrona che era stata di John Reid. Quarantacinque anni, sposata con due figli, la signora è nata a Malvern, si è laureata ad Oxford e prima di assumere questo incarico era stata capo dei questori del Labour. Eletta in Parlamento sin dal 1997, la sua carriera aveva bruciato le tappe sotto l’ala protettrice di Tony Blair che l’aveva voluta al ministero dell’Istruzione. L’attuale ministero degli Interni è stato ridisegnato di recente e alcune competenze sono state trasferite a quello della Giustizia. La Smith sarà quindi responsabile per la sicurezza, l’anti-terrorismo e le emergenze civili, mentre di carceri e altro si occuperà il nuovo ministro della Giustizia Jack Straw, un fedelissimo di Blair. La Smith ha espresso la sua gioia per l’incarico ancor prima che questo venisse comunicato ufficialmente dicendosi «felice e orgogliosa» per l’importante responsabilità.

Interessante anche la coppia sposata formata da Ed Balls e Yvette Cooper, rispettivamente ministro per la Scuola e l’Infanzia e ministro per l’Edilizia. Entrambi sono considerati come alcuni tra i più fedeli alleati di Brown, in particolare Balls conosciuto come il braccio destro del Primo ministro. La consorte è stata eletta parlamentare per Pontefract e prima di fare politica attiva era una giornalista. Questo governo sarà il loro vero banco di prova. Una menzione speciale meritano anche i fratelli David e Ed Millband che si sono accaparrati il ministero degli Esteri e quello del ducato di Lancaster. Il primo forse avrebbe potuto essere più favorito se Blair fosse rimasto al proprio posto, ma comunque è stato riconfermato anche da Brown che ha voluto riconoscere pure le qualità del fratello che è stato in passato uno dei suoi consiglieri più fedeli. Mike Ellam sarà invece il portavoce ufficiale del Primo ministro, un ruolo fondamentale che era stato in precedenza di Tom Kelly e ancor prima del famoso Alistair Campbell.

Anche in questa nomina si può notare una totale inversione di tendenza rispetto all’era Blair. Da dimenticare lo stile aggressivo alla Campbell, il signor Ellam dirà il necessario e poco più, come del resto chi rappresenta.

Tutti sono da ieri già sotto pressione e per oggi si prevedono altre nomine, mentre il posto di vice Primo ministro per ora rimane vacante.
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