«La vicenda del buco di bilancio dell'Università di Genova, denunciata dal rettore pro-tempore Gaetano Bignardi, è una sceneggiata incomprensibile per laici e togati, ma ha un sottofondo chiaro: alla nostra università mancano, a molti livelli, le competenze giuste e le necessarie professionalità». Erminio Raiteri, docente univeritario a riposo di cui ospitiamo nella pagina un intervento sulla facoltà di Ingegneria, interviene polemicamente sul buco dellUniversità di Genova. «Al momento - continua - ci sono alcuni attori: rettore, direttore amministrativo, revisori dei conti, membri cda, tre presidi di Facoltà, i cui ruoli istituzionali sono poco conosciuti e non evocati, in modo tale che non è possibile attribuire responsabilità e per che cosa, fino al pronunciamento della Corte dei Conti». Secondo il professor Raiteri sembra che l'Università, istituzione di diritto pubblico con ampia autonomia, erogatrice di servizi di formazione e di ricerca, «non abbia riferimenti legislativi, statutari, regolamentari per gestire funzioni per cui è stata istituita così come la rapidità e l'efficienza della sua azione, nonché per individuare le responsabilità culturali, scientifiche e amministrativo-gestionali».
Dalla riforma del 1989 anche l'Università di Genova ha dovuto controvoglia dotarsi di uno statuto autonomo e di un regolamento di amministrazione e contabilità che prevede anche uffici e organi per il controllo di gestione e l'esercizio della verifica di responsabilità. «Perché dunque si scopre, quasi per caso, un buco di bilancio che, si dichiara, è parzialmente relativo a esercizi finanziari 1993 e seguenti? - si chiede Raiteri -. Perché non si interessano alle indagini il CdA e l'Ufficio valutazioni e verifiche che hanno responsabilità in solido sugli atti amministrativi centrali dell'Ateneo? Perché si invoca l'intervento della Corte dei Conti su atti a consuntivo quando dovrebbero esistere specifici atti di controllo e verifica interni? Perché non si procede a sostituire il Presidente del CdA finchè chiarezza sia fatta?». Infine un appello al nuovo sindaco.
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