Inter, quante spine per Inzaghi. E tra 7 giorni c'è il Milan

Dzeko, Lautaro, Acerbi e Asllani rispondono presente. Bocciati Dumfries, ma soprattutto Gagliardini e Correa che hanno steccato dimostrando scarsa affidabilità

Inter, quante spine per Inzaghi. E tra 7 giorni c'è il Milan

La bella vittoria contro il Napoli aveva illuso i tifosi dell'Inter che nel giro di tre giorni sono invece ritornati sulla terra dopo lo scialbo pareggio contro il Monza e soprattutto dopo aver tremato per 110 minuti contro il Parma, negli ottavi di finale di Coppa Italia. I ducali di Pecchia, sesti in Serie B, hanno accarezzato il sogno di staccare il pass per i quarti di finale della coppa nazionale salvo poi farsi riprendere e sorpassare da una squadra di Serie A, nettamente più forte ed esperta.

Simone Inzaghi è stato costretto a schierare il centrocampo B con il giovane Asllani in cabina di regia (una delle poche note liete) con ai suoi fianchi Mkhitaryan, alla terza partita nel giro di 7 giorni e a Roberto Gagliardini. La squadra ha fatto fatica a costruire gioco e si sono notate le assenze del terzetto composto da Brozovic-Barella-Calhanoglu attualmente ai box per alcuni problemi fisici.

Inter in difficoltà

Inzaghi ha deciso di schierare dal primo minuto Denzel Dumfries sulla destra e Robin Gosens sulla sinistra, ma il primo ha disputato una delle peggiori prestazione in maglia nerazzurra (forse stanco dal Mondiale e disturbato dalle voci di mercato), il secondo invece è solo il lontano parente di quello ammirato ai tempi dell'Atalanta. Il tedesco e l'olandese più che provare ad affondare si sono limitati al compitino favorendo così la difesa dei ducali che non ha quasi mai dovuto penare.

Gli ingressi di Raul Bellanova e Federico Dimarco hanno invece dato vivacità alla manovra nerazzurra ed è da questo che Inzaghi dovrà ripartire, dalle forze fresche e dalle certezze. Anche Matteo Darmian, Edin Dzeko e soprattutto Francesco Acerbi, autore del 2-1 finale, hanno dato brio e verve all'Inter che nei tempi supplementari ha di fatto messo alle corde il Parma.

A centrocampo Kristjan Asllani ha predicato nel deserto ma il giovane albanese è comunque una notizia positiva per Inzaghi dato che ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento, tecnica e visione di gioco. L'ex Empoli, però, ha dimostrato di dover ancora fare uno step importante di crescita sul lato della personalità ma l'età è dalla sua e si farà.

Discorso inverso per Roberto Gagliardini che nel corso del primo tempo supplementare stava per fare la frittata regalando un pallone sanguinoso ad un avversario che per fortuna sua e dell'Inter ha poi sprecato malamente. In generale tutta la partita dell'ex Atalanta è stata in costante apnea e difficoltà. Il contratto in scadenza a giugno non sarà rinnovato e vista la prestazione di ieri, ma non solo, ecco spiegato il motivo. In difesa sufficienza per Bastoni e de Vrij, appena sotto la sufficienza Danilo D'Ambrosio che ha bisogno di ritrovare il ritmo partita ma che è sempre una pedina su cui Inzaghi può fare affidamento.

In attacco, infine, bene per atteggiamento e voglia sia Lautaro Martinez, che nonostante le fatiche mondiali si è battutto come un leone per 120' trovando anche la rete fondamentale del pareggio, ed Edin Dzeko che con il suo ingresso in campo ha messo in apprensione la difesa dei ducali. In assenza di Romelu Lukaku, che punta il Milan nella finale di Supercoppa e che ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, la più grande delusione dell'Inter si chiama Joaquin Correa.

Pagato 31 milioni di euro nell'estate del 2021, l'argentino ha sempre deluso le aspettative e anche ieri è stato in campo per 113' senza mai fare niente di decisivo. Il pubblico del Meazza sta iniziando a stufarsi dell'ex Lazio che è un vero e proprio oggetto misterioso per l'Inter. Con Lukaku in precarie condizioni fisiche, Dzeko e Lautaro sono chiamati a degli straordinari ingiustificati e la finale di Supercoppa Italiana incombe.

Una settimana al derby di Supercoppa

Inzaghi dovrà ora raccogliere le forze dei suoi giocatori in vista del match di sabato 14 gennaio contro il Verona, ma soprattutto per quella del 18 gennaio contro il Milan nella finale di Supercoppa Italian che si disputerà in Arabia Saudita. In vista di quella partita, Inzaghi dovrebbe recuperare 4 pezzi da novanta: Hakan Calhanoglu, Nicolò Barella, Marcelo Brozovic e Romelu Lukaku. Servirà la migliore Inter per riconfermarsi campione e per dare un segnale ai cugini anche in vista del derby di campionato in programma il 5 febbraio che è già uno spartiacque fondamentale per la stagione dei nerazzurri.

Un anno fa, sempre il 5 febbraio, il derby perso in maniera inaspettata diede il via alla rimonta rossonera, quest'anno Inzaghi si augura che la storia sia differenti visto che la Juventus è in ripresa e il Napoli continua a correre veloce.

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