Il pallone non unisce più

Aleksej Andreyevich Miranchuk, sembra il nome di un protagonista di un romanzo di Tolstoi, ma è un calciatore russo e gioca nell'Atalanta

Il pallone non unisce più
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Aleksej Andreyevich Miranchuk, sembra il nome di un protagonista di un romanzo di Tolstoi, ma è un calciatore russo e gioca nell'Atalanta. Ruslan Volodymyrovych Malinovskyi, ucraino di Zytomyr, sembra uscito dalle opere di Gogol, ma è un centrocampista del Genoa e fino all'anno

scorso era il compagno di squadra di Miranchuk. Quest'ultimo ha realizzato un gol contro la Serbia e il club bergamasco lo ha celebrato sui social, condividendo il video della giocata. Qualche ora dopo Malinovskyi, insieme con la moglie Roksana, ha attaccato l'Atalanta e l'ex collega: «Vergognatevi, un buon contribuente del terrorismo russo. Ogni giorno per due anni», arricchendo il messaggio con le immagini della guerra e la città di Kharkiv segnata dalla devastazione e dalla morte: «Non ti ricorda niente? Forse Kharkiv? Champions league?». E Roksana ha aggiunto: «Per voi è solo calcio, per noi è la vita». La memoria risale al febbraio

del 2022, i due compagni di squadra abbracciati, dopo un gol di Miranchuk alla Sampdoria, l'invasione dell'Ucraina era incominciata

quattro giorni prima, Malinovskyi non poteva sapere, nemmeno immaginare, la guerra avrebbe diviso i popoli e stracciato un'amicizia. La favola del calcio che porta la pace svanisce per colpa di un gol di un ragazzo russo.

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