Camila Rolón

Era argentina, nata nel 1842 a San Isidro, un paesino nelle vicinanze della capitale Buenos Aires. Quando la famiglia si trasferì in quest’ultima città, Camila cominciò a manifestare apertamente la sua inclinazione al chiostro. Aveva ventitré anni quando prese la decisione di farsi suora cappuccina. Ma ne fu distolta dai suoi, coadiuvati dal suo confessore. Infatti, la salute sempre malferma della giovane consigliava diversamente. Dieci anni dopo, con l’aiuto dell’arcivescovo, che era legato d’amicizia con la sua famiglia, riuscì a entrare nelle carmelitane. Neanche un mese dopo dovette rinunciare perché si era ammalata seriamente. Ma Camila non demorse. Nel 1880, col consenso dell’arcivescovo di Buenos Aires, creò nella città di Mercedes l’istituto delle Suore Povere di San Giuseppe, poi diventate Suore Povere Bonaerensi (da Buenos Aires) di San Giuseppe. Pur essendo partita senza un soldo, questa famiglia religiosa si diffuse per tutta l’Argentina e anche all’estero (alla morte della fondatrice esistevano ben trentacinque case). La Rolón, ora madre Camila de San José, nel 1905 potè coronare il suo sogno di avere una casa a Roma. Quattro anni dopo, essendo l’istituto diventato di diritto pontificio (il papa s. Pio X l’aveva riconosciuto nel 1908), quella casa divenne la casa generalizia delle Suore Bonaerensi.

Vi erano annessi un noviziato, un asilo per ex detenute e un laboratorio femminile. La sede romana diventò anche un punto di riferimento per gli argentini che vivevano in città. La fondatrice morì a Roma nel 1913. Il suo corpo fu poi portato a Buenos Aires.

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