Camilla Battista Varano

Era figlia unica del principe Giulio Cesare Varano, signore di Camerino e comandante in capo delle milizie pontificie sotto i papi Niccolò V e Sisto IV. Sua madre era figlia di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini. Con genitori così non poteva che prepararsi a un matrimonio d'altissimo rango, cosa che fece dandosi alla vita di società. Un giorno, toccata dalla predica di un francescano, decise di cambiare vita, consacrandosi. Ma il padre arrivò a minacciarla di segregarla in casa. Solo dopo due anni si arrese e consentì alla figlia, nel 1481, di farsi clarissa ad Urbino. Camilla prese il nome religioso di suor Battista e cominciò il suo viaggio nella mistica. Per ordine della superiora scrisse due trattati sulla Passione di Cristo, opere che ebbero in seguito larga diffusione. Il padre, pur di averla vicina, fece costruire a sue spese un convento a Camerino, dove suor Battista con alcune compagne si trasferì. La suora ebbe il grande dolore di vedere suo padre e tre suoi fratelli uccisi in una rivolta ai tempi di Cesare Borgia. Sotto il successore di Alessandro VI, Giulio II, il fratello superstite poté riacquistare la signoria di Camerino. Questo papa diede incarico a suor Battista di fondare un nuovo convento a Fermo. Qui ella rimase un anno come superiora, carica che conservò al suo ritorno a Camerino.

Erano in molti quelli che si affidavano alla sua direzione spirituale, preti compresi. Le sue lettere di direzione, tuttavia, indulgevano alla grande virtù dell'ironia, quantunque scavassero nel profondo. Rimase a Camerino fino alla morte, avvenuta nel 1524.

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