Campidoglio, scattato il conto alla rovescia

Mai come stavolta la politica romana sta con gli occhi puntati al Quirinale. Sia in Campidoglio che a palazzo Valentini si aspetta la decisione che Napolitano prenderà nei prossimi giorni. E questo perché, quanto verrà deciso dal capo dello Stato, influirà e non poco sulle prossime elezioni provinciali, ma soprattutto sulla prossima leadership del comune. Se Napolitano dovesse optare per il voto anticipato, in Campidoglio si dovranno prendere un bel po’ di decisioni e anche in fretta. Da qui tutti gli interrogativi che rimbalzano in questi giorni negli ambienti comunali: Veltroni si dimetterà? Ci sarà un commissariamento della giunta comunale? Ma soprattutto, chi sarà il prossimo sindaco?
Penna e carta alla mano, sia nel centrodestra sia nel centrosinistra, è già cominciato il totonomine. C’è chi sostiene che la sfida finale sarà tra Franco Frattini (Fi) e l’ormai ex ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli. C’è chi, invece, parla del leader di An Gianfranco Fini, o del suo collega di partito Gianni Alemanno per la Cdl e per il centrosinistra di Paolo Gentiloni o Nicola Zingaretti, entrambi del Pd. Insomma la confusione regna ancora sovrana, bisognerà aspettare i prossimi giorni.
Nell’attesa, però, qualcuno in Campidoglio comincia già a pensare alle diverse mosse da intraprendere. L’attuale giunta vorrebbe evitare un commissariamento del Comune, cosa che, nel caso di elezioni anticipate, potrebbe accadere se Veltroni non si dimettesse entro il 4 febbraio. Ma questo appare quanto mai improbabile, se non impossibile, come la vicesindaco Maria Pia Garavaglia, ha spiegato ieri: «Non ci sono i tempi previsti affinchè il sindaco possa dimettersi e possa essere eletta io sindaco. Non c’è possibilità se non con un commissariamento. Ed essendo il sindaco eletto direttamente dai cittadini non c’è alcuna possibilità di surrogarlo». Partecipando all’apertura delle sfilate di AltaRoma, la vicesindaco ha confidato ad alcuni giornalisti quella che è la sua speranza: «Nella malaugurata ipotesi del commissariamento speriamo almeno sia il più breve possibile». Un ragionamento che però non piace al capogruppo dell’Udc in Comune, Dino Gasperini, che accusa: «Veltroni è a Firenze, la vicesindaco alle sfilate di moda, ma alla città chi ci pensa? A Roma si cerca un sindaco, basta con questa farsa. Veltroni se ne vada e lasci alla città la possibilità di avere un sindaco vero». Insomma, aspettando il verdetto del Colle, il clima capitolino si fa sempre più rovente.

E intanto nel tourbillon delle dichiarazioni e del totonomi, arriva una candidatura ufficiale, quella di Vittorio Sgarbi: «Mi candiderò a sindaco con il “Fronte della Libertà” (partito legato a Silvio Berlusconi, ndr), perché la città ha bisogno di chi come me ha rispetto per l’arte e la cultura». Infine un affondo a Veltroni: «L’attuale leader del Pd non mi ha mai convinto, non convince nessuno. Non vuole essere mai niente. E infatti non è mai abbastanza».

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