da Molteno
Il cimitero di Molteno, vicino a Lecco, se ne sta lì, a un passo dalla stazione: lodore del ferro dei binari, qualche treno che passa attraverso in questo angolo di Brianza e ovviamente la quiete, quella che tanti giovani di qui chiamerebbero noia ma che un artista e una star (involontaria) come Battisti vedeva come pace. Lontano dai riflettori. Oggi, Lucio riposa qui, in una cappella senza nome, dietro una vetrata scura da cui si scorge a malapena un nome inciso nel marmo, e un tappeto di lettere, cartoline e messaggi disordinatamente lasciati lì da decine di fan inconsolabili o anche solo riconoscenti. «Sono molte - spiega il sindaco di Molteno, Nando De Capitani - le persone che vengono da lontano che, vista la collocazione discreta, chiedono aiuto ai miei concittadini per trovarla».
«È quasi sempre chiusa - ci dice riferendosi alla cappella, la classica sciura di paese - ed è da parecchio tempo che la moglie non passa di qui. Quando viene, apre e spazza via tutto con la scopa. Non so però se butti via tutto. Comunque la famiglia del Battisti è gente che vuol solo star tranquilla». Da queste parti, tutti lo sanno: nemmeno la kermesse che il comune organizza ogni anno con una serie di concerti e mostre per ricordare il suo concittadino ha avuto il benestare dei familiari del cantante. La vedova di Battisti, Grazia Letizia Veronese, da sempre gelosa protettrice della sua privacy, la settimana scorsa ha fatto pervenire in comune una lettera con cui diffidava dallorganizzare levento e dallutilizzare limmagine del marito.
«È lennesima diffida che ci manda - dice il sindaco di Molteno, Ferdinando De Capitani - per impedire lo svolgimento di una manifestazione che evidentemente non le piace.
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