Non poteva sapere che gli allegri compagni di viaggio e di schioppettate erano collegati alla malavita organizzata: con questa motivazione il Consiglio superiore della magistratura assolse nel 2005 Paolo Mancuso, già procuratore aggiunto a Napoli, dove era a capo della Direzione distrettuale antimafia. Si tratta del magistrato che, secondo quanto riportava ieri Repubblica, il leader del Pd Pier Luigi Bersani avrebbe scelto per uscire dal drammatico impasse in cui il centrosinistra si trova dopo il caos delle primarie per le elezioni amministrative a Napoli. Di fronte alle polemiche e alle accuse di brogli che hanno accompagnato la vittoria del «bassoliniano» Antonio Cozzolino, Bersani avrebbe scelto di sparigliare le carte e puntare su un nome nuovo. Non Raffaele Cantone, il pm indicato come Roberto Saviano come il candidato ideale, ma un altro magistrato: Paolo Mancuso, oggi procuratore della Repubblica a Nola. Curiosità: Paolo Mancuso è il fratello di Libero, anche lui magistrato (in pensione) che alle primarie napoletane correva in nome della Sel di Nichi Vendola.
Nel 2005, il nome di Paolo Mancuso era finito sui giornali per una vicenda emersa nel corso di una indagine sulla criminalità organizzata. Mancuso era stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma (competente per i reati commessi dalle toghe napoletane) con lipotesi di rivelazione di segreto dufficio. Dopo un duplice assassinio legato alla sanguinosa faida di Secondigliano, era stato fermato un pregiudicato, tale Andrea Spiezia: costui, prima di essere sottoposto allo stub (il tampone per accertare tracce di polvere da sparo) aveva spiegato che sarebbe stato sicuramente positivo, in quanto era reduce da una battuta di caccia in Albania in compagnia del magistrato Paolo Mancuso. Ad altre battute di caccia Mancuso aveva partecipato insieme a Stefano Marano, un imprenditore in contatto con personaggi dei clan di Secondigliano. Fu proprio Marano, su sollecitazione di alcuni esponenti delle cosche, a chiedere lumi a Mancuso sulle indagini in corso.
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