Cè un doppio filo che lega Cassano e Donadoni: una sorta di affinità calcistica, nei gesti e nel ruolo, e la certezza che luno può salvare il posto allaltro e viceversa. In questItalia che perde pezzi e talento, il barese è lunico giocatore che possa fare la differenza: anche nella scelta del ct. Se Cassano gioca a modo suo e contribuisce a lanciare lItalia verso semifinali e finale, Donadoni può ancora sperare di tenersi la panchina, nonostante la feroce guerra fredda che gli sta facendo Abete, presidente federale, forse meritevole di essere avvicendato ancor prima del tecnico. Se Donadoni continuerà a guidare la nazionale, il barese non sarà mai dimenticato, o peggio snobbato. Il ct lo apprezza, a patto di comportamenti dignitosi fuori e dentro il campo. Se Donadoni dovrà lasciar posto a Lippi (il prediletto di Abete), difficilmente Cassano entrerà nelle simpatie di un tecnico che non ama giocatori così esuberanti e con una personalità per lui difficile da sfruttare e calibrare. Con Lippi, Cassano potrebbe aver chiuso la carriera azzurra. In altro caso potrebbe puntare alle qualificazioni mondiali. Sta in questo dilemma da risolvere la vera rivincita di Cassano: ora tutti lo accettano e nessuno lo snobba.
E se prima cera unItalia divisa per Del Piero, guarda caso subito dimenticato dopo il grigiore di una partita, ora cè unItalia convinta da Cassano. Chiede a lui la giocata di classe per segnare qualche gol in più e continuare a sognare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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