Caterina Sordini

Nata a Porto Santo Stefano (Grosseto) nel 1770, si fidanzò con un benestante che le regalò dei gioielli. Civettuola, li indossò per rimirarsi allo specchio. Ma al posto della sua immagine apparve quella di Cristo sofferente e coronato di spine. Compreso qual fosse la sua vocazione (era il 1789, anno fatale), ruppe il fidanzamento e si fece suora terziaria francescana a Ischia di Castro (Viterbo) nel 1799. Nel 1802 era già badessa e i fenomeni soprannaturali che la accompagnavano la fecero diventare ben presto famosa. Ma la Sordini aveva in mente anche altro: la creazione di un ordine religioso di clausura dedito esclusivamente all'adorazione dell'Eucarestia. Naturalmente non era un'idea sua, bensì un preciso mandato superno. Però erano anche gli anni delle invasioni napoleoniche e la vita per i religiosi non era delle più facili. Occorse attendere il 1807 perché, grazie all'appoggio del papa Pio VII, venisse aperta a Roma una casa delle nuove Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento. La fondatrice assunse il nome di madre Maria Maddalena dell'Incarnazione ma l'occupazione francese della capitale sciolse d'autorità la nuova congregazione e mandò in esilio la Sordini. Dal soggiorno coatto a Porto Santo Stefano, data la sua popolarità, fu subito tolta e mandata a Firenze. Proprio da questa città, caduto Napoleone, la Sordini trasse le reclute per ricominciare.

Nel 1818 le Adoratrici, dal caratteristico abito bianco, rosso e nero con un SS. Sacramento d'oro sul petto, ebbero l'approvazione ufficiale come ordine religioso (l'ultimo della storia). La Sordini morì nel 1824.
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