In causa per l’affido della bertuccia «Ha sentimenti, come un bimbo»

Sette mesi di costose battaglie in tribunale, tutto per ottenere l’affidamento del piccolo Armani. Che non è un bimbo, ma una bertuccia acquistata legalmente da Elyse Gazewitz. L’americana di Rockville, Maryland, si è trovata al centro di un clamoroso caso giudiziario scatenatosi dopo che aveva chiamato un «santuario per animali» per chiedere alla proprietaria consigli sull’alimentazione della scimmia. «Qualche giorno dopo - ha raccontato - protezione animali e polizia mi sono piombati in casa e hanno portato Armani in custodia protettiva allo zoo, dicendo che ero accusata di maltrattamenti. Da una donna che non aveva nemmeno mai visto la mia scimmia». Gazewitz ha tenuto duro: ha assoldato un legale specializzato nel nascente «diritto degli animali» e ha pagato 1.300 dollari al mese per la custodia allo zoo. «Ma la cosa più tremenda è stata lo stress emotivo», racconta.

Il processo è stato identico a quello per l’affido di un bambino, con le parti ad accusarsi reciprocamente. E la vittoria della padroncina, che ha fatto costruire in casa una sala gioco da 4.000 dollari per Armani, è arrivata puntando sull’argomento che la scimmia, così simile all’uomo, va trattata come un bimbo.

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