Chiamati a gran voce da Assogestioni, e da tutto il mondo del risparmio gestito, i Pir approdano in Italia e sono la novità del 2017 sia per chi investe sia per il mondo dell'impresa che ne potrà beneficiare. Un giro d'affari da oltre 16 miliardi che rivoluzionerà i mondo del credito. Questo strumento - sottolinea Tommaso Corcos, ad di Eurizon Capital (gruppo Intesa Sanpaolo) - «presenta risvolti positivi per i risparmiatori, per il tessuto industriale e per il settore finanziario. Il portafoglio Pir dovrà essere investito almeno per il 70% in strumenti finanziari di imprese residenti in Italia, di questa percentuale almeno il 30% dovrà essere costituito da titoli al di fuori del Ftse Mib».
Qual è il vantaggio per chi investe?
«È soprattutto di tipo fiscale: dopo 5 anni di detenzione dell'investimento si è esentati dalla tassazione su tutti i guadagni, anche in caso di successioni e donazioni. Si tratta inoltre di uno strumento liquido, infatti le somme investite sono sempre riscattabili in caso di necessità. Inoltre possono essere sottoscritti senza limiti di età».
E in che senso si aiuta l'economa reale?
«La normativa sui Pir indirizza gli investimenti verso gli emittenti italiani, permettendo a queste realtà di godere di un canale complementare al sistema bancario per ottenere risorse stabili. Nel caso delle aziende non quotate potrà essere uno stimolo importante per la quotazione».
Chi è l'investitore tipo dei Pir?
«Ci aspettiamo che l'investitore private possa utilizzare questo strumento per diversificare il proprio portafoglio, anche verso fondi con più elevato profilo di rischio. Mentre il cliente retail, con minori disponibilità finanziarie, dovrebbe preferire i prodotti con profili più prudenti. Sono previste anche soluzioni per gli istituzionali».
Quanto potrebbe valere il mercato italiano?
«Ci aspettiamo che in 5 anni si possa raggiungere l'obiettivo di 16 miliardi di raccolta: circa 10 miliardi dal mondo retail e 6 dagli istituzionali».
Quale sarà il vostro ruolo?
«Eurizon Capital offre una gamma differenziata su tre profili di rischio, che consentono di coprire in modo completo le esigenze dei risparmiatori, non limitandosi a proporre solo un fondo comune. Inoltre, fra i nostri punti di forza, c'è la profonda conoscenza del mercato italiano, la gestione professionale di team specializzati e una rete capillare di reti distributive».
Dove punterete gli investimenti?
«Al di là dei nomi, è importante sottolineare come Eurizon Capital operi da decenni sul mercato italiano, conoscendo quindi a fondo le aziende, le loro qualità, redditività e solvibilità».
Come distinguerete le imprese davvero sane? «Operiamo con un approccio che prevede un primo
livello di selezione basato sull'analisi dei fondamentali, fino ad arrivare agli studi di settore. I nostri gestori inoltre partecipano ad incontri con le aziende oltre che alla vita assembleare delle società interessate». SF- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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