Chiavari «elegge» il consigliere che dura un giorno

Diventare consigliere comunale a 37 giorni dal voto. A Chiavari succede anche questo. È il curioso caso di Vittoria Rossi che sostituisce il consigliere Giuseppe Grimaldi, dimessosi dalla maggioranza di Vittorio Agostino e candidato nella lista dell'assessore dimissionario Pierluigi Piombo a sostegno di Roberto Levaggi.
Per la signora Rossi, dopo 59 mesi di naftalina vissuti da spettatrice, l'esordio tra i banchi del parlamentino chiavarese coincide, probabilmente, con l'ultimo consiglio prima della consultazione elettorale. Un'ora di seduta, nemmeno il tempo di emozionarsi e prendere contatto con i banchi di Palazzo Bianco: alla fine la casella «minuti parlati» rimarrà vuota. Così come resteranno inevase e mai discusse le sedici pratiche presentate dall'opposizione; tra le interpellanze alcune che si trascinano da mesi, riproposte seduta dopo seduta e sistematicamente rinviate dalla maggioranza che chiude i lavori prima che il dibattito abbia inizio.
Il caso emblematico? Mentre alle Cinque Terre si cerca di tornare alla normalità, Chiavari dovrebbe discutere su «come il Comune intenda aiutare i vicini comuni alluvionati». I consiglieri del Pdl, Fiammetta Maggio e Giancarlo Pelizza, colpe non ne hanno: l'interpellanza è datata 31 ottobre, al momento giusto, a pochi giorni dai tragici fatti che hanno devastato lo spezzino. Fuori tempo massimo, se mai, è la discussione. Che infatti salta. «Ritiro l'interpellanza perché non ha più senso», annuncia Maggio all'inizio della seduta. «Un senso non lo avevano nemmeno prima», commenta sarcastico il primo cittadino. Non verrà mai presa in esame nemmeno l'interpellanza del consigliere di Partecip@ttiva, Alessandro Monti, che chiede, dal novembre scorso, lumi sulla riunione dell'Ato avvenuta il 18 ottobre. Non solo brutte notizie: dopo le proteste «di abnormi ritardi» sollevate dal Pdl nelle settimane scorse, il consiglio approva con un buon esercizio di memoria i verbali relativi alle sedute del 27 settembre, del 29 novembre e del 23 dicembre.


Dopo alcune pratiche e l'ordine del giorno votato all'unanimità in favore del Tribunale a rischio soppressione, gli amministratori chiavaresi tornano a casa. Le quindici interpellanze e l'ordine del giorno presentati dall'opposizione, invece, sono ancora lì.

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