Chiesto sconto per il figlio

Venti anni di reclusione per l’impresario edile Giuseppe Brancato e la conferma a 10 anni e otto mesi per il figlio Luca sono stati chiesti dal pg nel processo d’appello per l’omicidio di Pino Pisano, avvenuto nel giugno 2008 nel quartiere popolare di Begato dopo una lite provocata dalla caduta alcune briciole di pane. Il procuratore generale ha escluso i futili motivi per i due, futili motivi che erano stati invece alla base della condanna in primo grado del gup Adriana Petri un anno fa. In primo grado Giuseppe Brancato era stato condannato a trent’anni e a 10 anni e otto mesi il figlio. L’omicidio avvenne fuori da un circolo dove la vittima e Giuseppe Brancato assistevano alla partita di calcio Italia-Spagna. Pisano aveva sporcato Giuseppe Brancato con delle briciole mentre stava per alzarsi dal tavolo.

Da lì l’inizio della lite tra i due proseguita fuori dal locale. Giuseppe Brancato, 42 anni, si fece portare dal figlio l’auto e la pistola e affrontò il rivale uccidendolo. Quindi fuggì. Fu arrestato qualche giorno dopo a Riesi (Caltanisetta), paese di cui era originario.

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