La città che cambia

A Urbania gli scrittori raccontano il rapporto tra architettura e urbanistica

Eyal Weizman con l'architettura dell'occupazione. Ferruccio Sansa con il “partito del cemento”. Poi Enzo Mari, Ernesto Franco, Luca Doninelli, Antonio Scurati. Sono gli ospiti del ciclo letterario del festival dell'urbanistica, a Bologna fino al 31 gennaio Penne che descrivono, decifrano e raccontano l'anima degli spazi e degli oggetti della vita quotidiana. C'è anche la letteratura al centro di Urbania, il festival internazionale di urbanistica in programma da giovedì 29 a sabato 31 gennaio 2009 alla Sala Borsa di Bologna (piazza Nettuno 3, ingresso gratuito): in calendario tre tête-à-tête tra autori e scrittori che hanno fatto dell'incontro tra letteratura, design e architettura una cifra distintiva del proprio stile. Il ciclo intitolato “Scritture e spazi in conversazione” vede protagonisti le “penne militanti” Eyal Weizman e Ferruccio Sansa, il designer Enzo Mari e il direttore editoriale dell'Einaudi Ernesto Franco, gli scrittori delle città Luca Doninelli e Antonio Scurati. Tutti gli incontri saranno introdotti da Gianluigi Ricuperati, redattore della rivista Abitare e membro della direzione artistica di Urbania. I territori della Palestina dove l'architettura diviene un'arma di occupazione da parte degli israeliani e le campagne italiane ricoperte dal cemento delle speculazioni edilizie: sono i luoghi descritti dall'architetto e saggista Eyal Weizman e dal giornalista Ferruccio Sansa, scrittori che alla sensibilità letteraria mescolano l'impegno politico per la tutela del territorio e dei suoi abitanti. I due si incontreranno giovedì 29 gennaio alle ore 12.00 all'Atelier dell'Urban Center per una chiacchierata sui modi in cui la letteratura legge e interpreta lo spazio urbano. Weizman, architetto israeliano e direttore del Centre for Research Architecture del Goldsmiths College di Londra, è conosciuto per i suoi studi sull'architettura di occupazione israeliana. Nel 2007 ha scritto Hollow Land: Israel's Architecture of Occupation (2007). Ferruccio Sansa è giornalista del Secolo XIX. Nel 2008 ha pubblicato il libro-inchiesta Il partito del cemento insieme a Marco Preve. Una conversazione sul “progetto” come paradigma di conoscenza degli oggetti in generale e di quei particolari oggetti chiamati libri. Di progetto e soprattutto di passione parleranno Enzo Mari ed Ernesto Franco nell'incontro tra editoria e design in programma venerdì 30 gennaio alle ore 12.00 all'Atelier dell'Urban Center. Classe 1932, Enzo Mari è tra i maggiori teorici del design italiano e mondiale. Presente nel 1972 con il vaso Pago-Pago alla mostra al Moma di New York che segnò la nascita della fama del “made in Italy”, Mari ha sempre unito nei suoi lavori ricerca formale e funzionale, nella convinzione che “l'etica è l'obiettivo di ogni progetto” e che il designer deve essere un filosofo creativo e non un interprete di tendenze come lo vorrebbe il marketing. Intellettuale poliedrico con una grande passione per la cultura latinoamericana, Ernesto Franco è direttore editoriale dell'Einaudi e scrittore di romanzi. Nel 1999 ha vinto il premio Viareggio con Vite senza fine, la storia di un uomo che passa la propria esistenza tra viti e bulloni, facendone una chiave di lettura della vita e dell'amore. Il suo ultimo romanzo, del 2007, è Usodimare - Un racconto per voce sola, storia di un capitano che porta il proprio cargo in Bangladesh per la demolizione. Proprio la nave sarà il territorio in cui cercare le risposte agli interrogativi di una vita. I luoghi chiave della città, spazi e architetture che la letteratura elegge a simboli dello spirito, della cultura e dei valori degli abitanti sono l'argomento di “Città e cattedrali”, l'appuntamento di cui saranno protagonisti Luca Doninelli e Antonio Scurati, scrittori pluripremiati e attenti narratori della Milano del nuovo millennio e della capitale meneghina dell'ottocento. Doninelli, giornalista dei quotidiani Il Giornale e Avvenire, nel 2005 ha pubblicato Il crollo delle aspettative. Scritti insurrezionali su Milano, un pamphlet sulla caduta dei valori storici che animano città. Scurati è docente di Teorie e tecniche del linguaggio televisivo all'Università di Bergamo e coordinatore del Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza.

Nel romanzo storico Una storia romantica (2007) traccia un affresco della Milano ottocentesca e risorgimentale delle cinque giornate. L'appuntamento è per sabato 31 gennaio alle ore 12.00 all'Atelier dell'Urban Center.

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