Nel 661 lirlandese Colman, già monaco a Iona, divenne vescovo di Lindisfarne, succedendo a s. Aidan e s. Finán. Tre anni dopo prese parte al celebre sinodo di Whitby quale portavoce della parte «celtica» (irlandesi, scoti, pitti, britanni e northumbri). Si trattava di prendere decisioni soprattutto sullannosa questione della datazione della Pasqua ma anche su dettagli quali la forma della tonsura (i religiosi celtici la portavano non tonda bensì a croce). La parte «romana», rappresentata da s. Angilberto e dal suo portavoce, s. Vilfrido, finì col prevalere grazie allargomento che Cristo aveva investito dautorità Pietro, non santi pur degni di venerazione come il celtico Columba. Colman si sottomise alle decisioni del sinodo ma, da buon irlandese, continuò a vivere come aveva sempre fatto, cioè seguendo le antiche tradizioni nordiche. Con alcuni seguaci nel 665 si portò a Iona, da dove partì per lIrlanda. Qui fondò un monastero nellisola di Inisboufinde. Ma molto presto si accorse che i suoi monaci dorigine irlandese non andavano daccordo con quelli dorigine inglese (dice Beda il Venerabile che destate questi ultimi, anzinché raccogliere le messi con gli altri, se ne andavano; poi tornavano in inverno e pretendevano di dividere la mensa comune).
Così, Colman decise di separare questi ultimi creando per loro un monastero nella contea di Mayo. Il santo sovrintendeva a entrambi. In tal modo anche gli inglesi (scoti, soprattutto) dovettero mettersi a lavorare se volevano mangiare. Colman mandò avanti le due comunità fino alla sua morte, avvenuta verso il 676.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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