Combattere la prepotenza con l’arma dell’intelligenza

La loro unica colpa è aver recriminato uno scampolo di dignità come donne, mogli, madri. Qualcuna di loro ha semplicemente detto no alla vendita della figlia. Qualcun’altra si è permessa di uscire di casa. Non importa che nomi abbiano e da quale Paese provengano.
Importa, invece, il crudele destino che le accomuna: donne/bambine trasfigurate dall’acido, private di una voce, di un’identità, in molti casi della vita stessa. Spetta a Emanuela Giordano e Lidia Ravera il merito di aver tradotto in scrittura scenica alcune testimonianze pubblicate nel volume Sorridimi ancora (Giulio Perrone editore) e aver voluto dare spazio a questa indicibile crudeltà in uno spettacolo corale di forte impatto civile, Le invisibili. Storie di femminilità violate, che debutta oggi al Valle.
Diretto dalla stessa Giordano, il lavoro mette a confronto lo sguardo «occidentale» di Maddalena Crippa con la voce di altre sette interpreti (Claudia Gusmano, Sabrina Knaflitz, Carolina Levi, Serena Mattace Raso, Atonia Renella, Laura Rovetti e Federica Stefanelli) chiamate a rievocare storie solo all’apparenza lontane da noi.
«Questi racconti - spiega la regista - sono l’espressione di un male antico: la sopraffazione del più debole, di chi non ha gli strumenti per ribellarsi».

Diversamente da quanto si potrebbe pensare, l’immane tragedia di cui parla questa pièce non viene affrontata con enfasi o cupezza; semmai, con l’intelligenza di un disegno scenico in cui si passa dalla grazia di quell'intimità femminile che connota l'adolescenza alla «beffa» di un matrimonio combinato.
Repliche fino al 26 aprile. Informazioni: 06/68803794.

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